Internazionalizzare in Polonia può essere una ottima soluzione se si desidera rimanere nell'Unione ed avere già sulla soglia di casa salari contenuti, servizi avanzati e un tessuto circostante moderno. Ma come è possibile interloquire con un polacco se non si conosce la musica di Chopin, la storia di Danzica o dei Cavalieri Teutonici di Malbork o non si è mai sentito il trombettiere della Piazza del Mercato di Cracovia?

In Polonia la gran parte dei giovani ha un altissimo livello di scolarizzazione che si percepisce anche andando una sera a mangiare una squisita zapiekanka, la pietanza sacra dei nottambuli, nella Piazza Nuova di Cracovia e accorgersi quanto sia lontano dalla realtà lo stereotipo dell'ubriacone perché si possono incontrare i dirigenti della Oknoplast che in Italia ha aperto più  di 300 punti vendita ed ha sponsorizzato la squadra di calcio dell'Inter sull'esempio di quanto fatto precedentemente da altri polacchi come Helena Rubinstein o Max Factor che hanno colonizzato il mondo della cosmesi partendo dalla Polonia. Scoprendo magari come oggi la Polonia sia in cattedra in Europa per quanto riguarda i sistemi di pagamento. Conoscere i polacchi significa far vedere che si rispetta il loro amore per la pulizia e non buttare una cartaccia per terra per non essere l'unico a farlo, ma anche non fumare alle fermate del bus che, seppure sono all'aperto e non ci siano leggi specifiche che lo vietino, fumare dove ci sono persone in attesa è considerato un gesto di pessima educazione. Viceversa può essere interessante scoprire tanti punti di osservazione privilegiata come possono essere i tavolini di un bar sul fianco del Palazzo Reale di Varsavia nelle cui adiacenze c'è la sala destinata ai matrimoni civili. Sorseggiare un caffè seduto in quel bar significa assistere alle passerelle delle tante invitate, di un matrimonio dietro l'altro, tutte elegantissime e poter poi testimoniare che le ragazze di Varsavia veramente hanno le gambe più belle del mondo.

Internazionalizzare dovrebbe quindi essere un obiettivo da raggiungere dopo aver familiarizzato con un paese magari attraverso un viaggio che permetta di guardare, vivere e sentire l'umore della gente perché un paese può rivelarsi anche più interessante di quello che ci si sarebbe aspettato leggendo i soli aridi tabulati. Non a caso il Tour Operator Viaggi Veri (www.viaggiveri.com) ha costruito un pacchetto esclusivo per la Polonia chiamandolo proprio "La Polonia che non t'aspetti". Un pacchetto che in una settimana entra nel profondo del paese offrendo la possibilità di carpirne il meglio.