L’internazionalizzazione rappresenta una delle sfide più importanti per il sistema imprenditoriale italiano che, sebbene in possesso di capacità distintive e know-how, spesso non ha dimensioni e risorse adeguate a sostenere la crisi del mercato domestico e le nuove sfide del mercato globale. Il processo di internazionalizzazione rappresenta, nell’attuale contesto economico, un’opportunità di sviluppo grazie alla quale l‘azienda può creare valore, remunerare le risorse investite, estendere il proprio vantaggio competitivo, accedere a nuove opportunità e mezzi per la propria crescita.

La combinazione dei diversi fattori di successo e l’integrazione in un unico sforzo sinergico di azione inserite in un programma ben elaborato, gestito e contestualizzato, possono far raggiungere all’impresa il successo sperato. I principali fattori di successo per una iniziativa di internazionalizzazione sono:

• Approfondita conoscenza di tutti i fattori interni ed esterni all’azienda (Forza- Debolezza-Opportunità- Minacce).
• Presa di coscienza della situazione reale dell’azienda e di quali siano le possibili prospettive e opportunità da cogliere.
• Conoscenza del settore di appartenenza e dei mercati target, del suo trend di sviluppo, della potenziale redditività, del trend di crescita dei volumi e della struttura distributiva del paese di potenziale destinazione.
• Approccio strategico con visione di medio lungo termine e definizione di una strategia che risulti operativamente e finanziariamente sostenibile e remunerativa.
• Senso del tempo (timing) per cogliere con tempestività le opportunità offerte dal mercato e il cambiamento nelle tendenze della domanda.
• Necessità di individuare e rafforzare gli elementi distintivi (fattori competitivi) tangibili e non tangibili del prodotto/servizio che differenziano l’impresa dalla concorrenza.
• Supporto alla crescita attraverso l’adeguamento coerente dell’organizzazione interna dell’azienda ed investendo in formazione per disporre di risorse con competenze adeguate.
• Gestione del cambiamento da parte degli amministratori e dei dipendenti dell’azienda, facilitare la cooperazione tra tutte le aree dell’impresa e sviluppare una comune visione volta all’internazionalizzazione.
• Diffusione da parte del management o della proprietà di un clima aziendale positivo, entusiasmo nel gruppo di lavoro e forte senso di appartenenza alla società.

I rischi e le sfide da affrontare e gestire

Il percorso di internazionalizzazione richiede l’attenta valutazione di alcuni rischi che rappresentano ulteriori sfide da gestire:

Rischio Paese

Deriva da potenziali interventi governativi e ingerenze della politica nel governo del sistema economico nazionale dei paesi esteri di riferimento (adempimenti, vincoli normativi e fiscali, aspetti legali, barriere doganali).  

Rischio d’impresa

È tipico di ciascuna attività̀ imprenditoriale, ma diventa particolarmente accentuato quando si approccia un contesto nuovo, in alcuni casi poco conosciuto e con un piano non adeguatamente predisposto.

Rischio economico

Determinato dall’evoluzione repentina delle variabili che caratterizzano il mercato target (domanda di beni, offerta di beni, prezzi), con trend più incerti e volatili in relazione a paesi caratterizzati da elevati tassi di crescita.

Rischio di mercato

È rappresentato da mutamenti nella domanda e nelle richieste dei clienti, richiede capacità di conoscere i mercati e coglierne i segnali per adattare e aggiornare l’offerta.

Rischio monetario

L’esposizione alle oscillazioni dei tassi di cambio continua ad essere un elemento di rilievo per quei paesi la cui valuta è suscettibile di improvvisi ed importanti apprezzamenti o deprezzamenti.

Come affrontare la sfida dell’internazionalizzazione

Per affrontare e gestire la complessità insita in un processo di internazionalizzazione è necessario sviluppare:

1. Un piano strategico di medio-lungo termine, adeguatamente articolato e scadenzato.
2. Una approfondita analisi finanziaria, patrimoniale ed economica alla base delle assunzioni per il piano strategico.
3. Una attenta selezione dei nuovi mercati potenzialmente di interesse (analisi di prodotto, competitor, canali distributivi).
4. Una conoscenza delle principali tematiche normative e adempimenti amministrativi dei nuovi mercati potenzialmente di interesse.
5. Una analisi dei fabbisogni finanziari a sostegno dell’internazionalizzazione (mezzi propri, capitale di terzi a debito o in partecipazione finanziaria al progetto).