Se state decidendo di aprire un sito internet, dedicato all’e-commerce, per vendere i vostri prodotti, è importante che vi informiate prima su come si struttura bene un progetto, quali cose vanno valutate inizialmente e chi sono le figure a cui rivolgersi per far sì che sia un successo e non uno spreco di soldi.
Oggi tutti parlano di e-commerce e tutti sono convinti che sia il canale di vendita del futuro.
Ma non tutti sanno che per essere competitivi e per veder crescere il proprio fatturato anno dopo anno, sono necessari investimenti e progetti ben strutturati e monitorati.
Infatti, oltre ad avere un sito internet ben funzionante ed efficiente, che già da solo richiede un certo sforzo per la sua costruzione, un’attività di e-commerce per aver successo deve anche essere posizionata nelle prime pagine, o meglio nelle prime posizioni, dei motori di ricerca, per essere così ben visibile agli utenti reali e/o potenziali.
Se avete anche un buon sito, con ottimi prodotti e prezzi molto competitivi, ma esso compare ad esempio nella ventesima pagina di un motore di ricerca, la vostra attività potrebbe essere destinata probabilmente a fallire.
I clienti, se non vi trovano quando fanno una ricerca per parole chiave nelle prime posizioni dei motori di ricerca, probabilmente non arriveranno mai sul vostro sito di e-commerce ed anche se pensate di essere competitivi non riuscirete e vendere i vostri prodotti.
Per questo è importante, nel momento in cui si decide di intraprendere il progetto di vendita online, strutturare una strategia completa che comprenda una corretta e monitorabile attività di SEO e SEM e delle attività collaterali fondamentali come la presenza sui social network e l’advertising online.
E-commerce, o meglio store internazionale
Una volta analizzato il proprio prodotto, il suo posizionamento sul mercato rispetto a quello dei competitor, va individuato bene anche il mercato o i mercati verso cui indirizzarsi.
E bene sì, i mercati, poiché vendere online oggi è anche sinonimo di export.
Le potenzialità che ci offre il web infatti sono l’assenza di confini tangibili (attenzione però, poiché i confini si riscontrano nella realtà, specialmente nella fase logistica di spedizione del prodotto, per questo niente va lasciato al caso).
Questo rende il nostro e-commerce o negozio online un vero e proprio store internazionale, per questo è fondamentale, in fase di progettazione, studiare bene i mercati appetibili e fare una pre analisi del prodotto. Questo ci servirà poi per capire, insieme al nostro web master come meglio strutturare l’attività di SEO e SEM, come gestire le fasi logistiche e di pagamento successive, come e se migliorare il packaging del nostro prodotto e sopratutto in quali lingue andare a tradurre la struttura dell’e-commerce e l’e-commerce stesso per permettere così agli utenti stranieri di capire bene chi siamo e cosa vendiamo ed evitare che ci prendano per un sito FAKE.
Successivamente, completata la fase iniziale di analisi, la fase successiva di sviluppo del sito è fondamentale proseguire con il monitoraggio del nostro store internazionale così da capire se la direzione che stiamo seguendo è in linea con le dinamiche del mercato oppure va revisionata.
Il monitoraggio è l’ultima parte del progetto ma è quello che fa la differenza tra un e-commerce che vende e uno disperso e dimenticato nei meandri del web.
Quali sono i mercati dove si vende di più con l’e-commerce
Negli ultimi anni l’e-commerce sta avendo un vero boom, ma quali sono i mercati in cui questa pratica di vendita è più diffusa?
Al primo posto in assoluto vi è il mercato cinese, che è senza dubbio l’area economicamente più dinamica e vivace di tutto il mondo, seguita dagli Stati Uniti d’America e dalla Gran Bretagna.
Seguono il Giappone al quarto posto, la Germania al quinto, la Francia al sesto, al settimo la Korea del Sud, seguita dal Canada all’ottavo, dalla Russia al nono e dal Brasile al decimo posto.
Il mercato e-commerce italiano non è nei primi dieci al mondo ma comunque è abbastanza vivace ed in crescita continua.
Vendere all’estero come dicevano però non è sempre facile, spesso a causa di vincoli burocratici che non sono sempre facili da superare , ed è anche per questi motivi che la presenza delle aziende italiane nell’e-commerce dei mercati stranieri non è molto sviluppata, sia per una scarsa conoscenza del mezzo che per una scarsa conoscenza della corretta progettualità che sta dietro alla costruzione di un e-commerce e in parte per paura, non conoscenza della lingua e poca dimestichezza con gli strumenti online di ricerca.
L’ideale, per chi vuole sviluppare le vendite on-line anche in paesi stranieri, è affidarsi ad aziende specializzate in grado di darvi la necessaria consulenza in materia e di supportarvi nella disbrigo delle pratiche burocratiche e progettuali.