A far da traino del business del gelato è stata sicuramente la calda estate 2015 con un consumo che ha registrato +8%.

Il business si concentra nei mesi caldi, circa il 70%, ma il trend è in crescita anche “fuori stagione”, basti pensare al cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature medie che ne condizionano i consumi, elementi, questi ultimi, che accrescono fortemente la domanda.

In Italia i consumi di coni e coppette hanno fatto un balzo dell’8% per un giro d’affari che ha superato i 2 miliardi di euro nel 2015. Secondo l’associazione italiana gelatieri il 2015 ha generato un venduto di 170 mila tonnellate di gelato artigianale, l’utilizzo di 220 mila tonnellate di latte, 64 mila di zucchero, 21 mila di frutta fresca e 29 mila di materie prime.

Oltre i consumi anche il numero di gelaterie ha superato quota 41mila, di cui oltre la metà “pure” e il resto delle attività tra bar e pasticceria.

Dati alla mano, l’indotto conta più di 50-60 mila addetti con una filiera che vale circa 50mld€.

Le attese per il 2016 sono alte, un sistema industriale che controlla una buona fetta del mercato globale, che sviluppa ricavi per oltre 300 milioni di euro di cui oltre il 50% generato dalle esportazioni.

Dato incoraggiante anche l’ottima presenza al SIGEP 2016 tenutosi a Rimini nel mese di gennaio, oltre 200mila presenze con un +8% rispetto al 2014 con oltre 40mila presenze oltre confine.

Sul fronte estero a trainare il business del gelato italiano sono sia le competenze trasferite dalle principali scuole di formazione sia la vendita dei semilavorati, registrando oltre confine cifra doppia nel 2015.

Forte richiesta dal mondo arabo, americano, australiano, coreano e cinese.

Da questi input inizia la vera sfida per il comparto italiano.

Il settore richiede un’attenta analisi dei bisogni e una strategia di comunicazione mirata per rispondere alle nuove esigenze e distinguersi dai competitor. La pianificazione delle attività deve seguire un iter logico d’intervento ove l’operatore è chiamato a valutare quali prodotti lanciare sul mercato con un’offerta in grado di rispondere ai bisogni insoddisfatti e posizionarsi in modo privilegiato sul mercato.

Infine, un’attenta strategia di comunicazione per i mercati d’interesse, che evidenzia la qualità del gelato artigianale italiano e dei servizi offerti al suo interno, è da sempre un’ottima chiave di successo per catturare l’attenzione dei consumatori.

Infine, l’export è un ottimo bigliettino da visita ma in un mercato sempre più competitivo ove le strategie d’approccio devono essere coerenti con i gusti, le esigenze e gli stili di vita del consumatore, in continuo cambiamento, l’internazionalizzazione diventa leva strategica per l’apertura di nuovi format “marchiati” made in Italy.