La situazione della Puglia nell'export
Il 2016 ha visto l'economia della Puglia contribuire in modo soddisfacente alla pur lieve ripresa di quella nazionale, in specifici settori quali quello alimentare e quello manifatturiero.
Secondo il consuntivo di fine anno dell'Istat in base alle analisi delle esportazioni regionali, prendendo anche in considerazione quelle delle singole province, la Puglia ha contribuito per tutti i settori in esame per un totale del 1,9%.
Su scala nazionale, invece, l'export ha subito un'ulteriore flessione su base annua del 2,4% rispetto ai dati registrati nel 2015.
In particolare la crescita delle esportazioni pugliesi ha visto un aumento verso i paesi europei del 5,7%, ma un calo importante verso quelli extra comunitari, pari al -9,8%.
I motivi di questo calo considerevole verso i Paesi extraeuropei è dovuto ad alcuni importanti eventi, che si sono registrati a livello geopolitico nel corso del 2016.
Tra questi il blocco parziale delle esportazioni verso la Russia, ma anche la Brexit che ha scosso i mercati di tutto il mondo, cambiando in parte le rotte dei commerci, che prima erano caratterizzate da una circolazione meno vincolata.
Il settore più interessante dal punto di vista dell'export in Puglia è quello alimentare e in particolare i prodotti dell'agricoltura, della pesca e della silvicoltura. La Puglia ha contribuito in questo settore per il 9,9%, anche se, rispetto al 2015, ha subito un forte calo, pari a – 16,2%.
L'Export dei prodotti oleari pugliesi
La Puglia, nonostante nell'agroalimentare trovi uno dei settori trainanti della sua economia rispetto alle esportazioni, ha dovuto subire i contraccolpi del "caso Xylella" negli oliveti, in particolare del Salento, che hanno fatto alzare vertiginosamente i prezzi, a fronte di una diminuita produzione.
La produzione dell'olio pugliese, tuttavia, è stata penalizzata da un'annata definita "disastrosa" dalla Coldiretti sia regionale che nazionale, in quanto è calata ovunque, generando non pochi problemi per i produttori nel soddisfare sia la domanda interna che, appunto, estera.
La produzione si è, infatti, dimezzata nelle zona del Gargano, mentre nel Salento si è riusciti a limitare i danni con interventi tempestivi che hanno in parte salvato le piante secolari.
I settori trainanti dell'export in Puglia
L'export in Puglia è dunque legato alla produzione di beni di consumo della buona tavola, come dimostrano gli investimenti di 3 miliardi di euro, illustrati dall'assessore regionale all'agricoltura, Leonardo di Gioia. Lo stesso ha espresso a ottobre del 2016 la sua soddisfazione nel constatare che le nuove imprese del settore sono state avviate soprattutto da giovani.
I giovani pugliesi dimostrano di credere nei valori della produzione agricola soprattutto biologica e senza l'uso smodato di crittogamici e altri metodi di sofisticazione, servendosi anche degli investimenti possibili grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione stessa e dall'Unione europea.
Un altro settore molto forte nell'export in Puglia è rappresentato dagli articoli chimico-farmaceutici ma anche botanici, che hanno visto una crescita del 5,1% rispetto all'anno precedente.
La Puglia esporta in maniera consistente anche i prodotti minerari, affidati al lavoro presso cave o miniere che valgono il 12,2% e, rispetto agli anni precedenti, la crescita è stata importante, se si pensa che nel 2014 si era fermi al 11,7%.
In realtà sia il settore agroalimentare che quello minerario rispecchiano la validità delle eccellenze che da sempre caratterizzano l'economia pugliese e sui quali la stessa si basa, anche per quanto riguarda le vendite a livello nazionale.
Le esportazioni nel settore dell'arredamento sono cresciute del 4,2% mentre quelle dei trasporti del 3,1%, intese come produzione dei mezzi di locomozione.
Infine, secondo la Confartigianato, le province di Bari e Brindisi hanno ricevuto una forte spinta nel settore dalle esportazioni verso la Cina, la cui richiesta tende ad aumentare fin dal 2013-2014.
Nonostante questi dati incoraggianti, però, secondo sempre l'indagine dell'Istat, la Puglia è la regione che cresce di meno tra quelle del sud Italia.
Significa che nonostante gli sforzi per uscire da questa crisi che attanaglia soprattutto le piccole e medie imprese, ancora la strada è in salita e non si vedono significativi miglioramenti rispetto agli anni passati.