Nell'articolo di questa settimana vogliamo riportarvi la traduzione del discorso tenuto dal presidente uscente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, in seguito alla vittoria di Donald Trump.
Un discorso illuminante e carico di quei concetti che tutti noi dobbiamo tenere presenti ogni giorno nella nostra vita quotidiana, per dare il meglio e fare il meglio, per noi, ma non solo.
Buona lettura.
IL PRESIDENTE: Buon pomeriggio a tutti. Ieri, prima che fossero conteggiate le schede, ho girato un filmato che alcuni di voi avranno visto in cui dicevo al popolo americano: non importa cosa voterete a queste elezioni, non importa se il vostro candidato vincerà o perderà, domattina sorgerà il sole.
Ed è stato così: il sole è sorto. E so che per tutti è stata una lunga notte. Lo è stata anche per me. Ho potuto parlare al neo-Presidente eletto Trump verso le 3.30 del mattino mi pare, per congratularmi della sua vittoria. E l’ho invitato alla Casa Bianca domani per parlare di come assicurare una transizione di successo tra le nostre due presidenze.
Non è un segreto che tra il Presidente eletto e me ci siano alcune differenze significative. Ma ricordate, otto anni fa c’erano differenze significative anche tra me e il Presidente Bush. E tuttavia lo staff del Presidente Bush si è adoperato con enorme professionalità e cortesia per agevolare la transizione in modo che potessimo subito metterci al lavoro. Una cosa che capisci presto in questo mestiere è che la presidenza, e la vice-presidenza, sono qualcosa di più grande di noi.
Ho quindi chiesto al mio staff di seguire l'esempio che lo staff di Bush diede otto anni fa, e di lavorare al meglio per garantire al nuovo Presidente una rapida transizione: perché oggi noi tutti facciamo il tifo affinché lui possa unire e guidare questo Paese. La transizione pacifica dei poteri è una delle pietre miliari della nostra democrazia. E nei prossimi mesi lo dimostreremo al mondo intero.
Ho anche potuto parlare con Hillary Clinton. Non potrei essere più fiero di lei. Ha trascorso una vita straordinaria al servizio della cosa pubblica. È stata una grande First Lady. È stata una eccellente Senatrice dello stato di New York. E non avremmo potuto avere miglior Segretario di Stato. Sono fiero di lei. Molti americani guardano a lei ora. La sua candidatura e nomination alle primarie ha segnato la storia, ha mostrato alle nostre figlie che possono raggiungere i vertici della politica. E sono assolutamente certo che lei e il Presidente Clinton continueranno a fare un ottimo lavoro per i cittadini degli Stati Uniti e di tutto il mondo.
È normale sentirsi delusi quando il proprio partito perde le elezioni. Ma il giorno dopo dobbiamo ricordarci che siamo tutti parte di un’unica squadra. Sono litigi di famiglia. Prima di essere Democratici o Repubblicani, siamo prima di tutto americani. Siamo patrioti. Vogliamo il meglio per questo paese. È questo che ho sentito nel discorso di Mr. Trump la scorsa notte ed è quello che mi ha detto quando ho parlato con lui. Le sue parole mi hanno rincuorato. Il Paese ha bisogno di questo: senso di unità, senso di inclusione, rispetto delle istituzioni, per il nostro modo di vivere, rispetto delle leggi e per il prossimo. Spero che mantenga questo spirito per l’intera transizione e che la sua presidenza possa iniziare sotto questo segno.
Ho anche detto al mio team di restare a testa alta, perché il lavoro straordinario che ha svolto ogni singolo giorno, spesso in silenzio e nell’ombra, presso enti e zone oscure della politica, consentendo al governo di lavorare meglio, di essere più reattivo e più efficiente, e renderlo più orientato al servizio in modo che sia d’aiuto concreto alle persone, questo lavoro straordinario consegna al prossimo Presidente un Paese più forte, migliore rispetto a quello che abbiamo trovato otto anni fa.
Indipendentemente da quale fosse l’esito delle elezioni, questa è sempre stata la nostra missione. Fin dal primo giorno. E il mio team dovrebbe essere molto fiero di quanto ha fatto, così come dovrebbero esserlo tutti gli americani che ho avuto l’onore di incontrare in giro per il Paese, perché sono loro, con il loro impegno, a costruire questo progresso ogni giorno. Gli insegnanti delle scuole, i medici del pronto soccorso, le piccole aziende che investono tutto quel che hanno per iniziare qualcosa, assicurandosi di trattare in modo equo i loro dipendenti. Il lavoro importantissimo che svolgono le madri e i padri, le famiglie e le comunità in ogni singolo Stato. Rendono perfetta questa unità.
È stata una campagna lunga e molto combattuta. Oggi molti nostri concittadini americani festeggiano. Molti altri no. Ma è così che vanno le campagne elettorali. Questa è la natura della democrazia. È difficile, a volte è litigiosa e rumorosa e non sempre è di ispirazione.
Ma a tutti i giovani che si avvicinano alla politica per la prima volta, e che magari sono delusi dai risultati, dico solo di non mollare. Non diventate cinici. Non pensate mai di non poter fare la differenza. Come ha detto il Segretario di Stato Clinton questa mattina, vale la pena lottare per ciò che è giusto.
A volte perdiamo un dibattito. A volte perdiamo un’elezione. La strada che ha percorso questo Paese non è mai stata lineare. Andiamo in una direzione e nell’altra, a volte qualcuno pensa che andiamo avanti e altri pensano che stiamo andando indietro. E va bene così. Sono stato sconfitto alle elezioni in passato. Joe mai. Ma lo sapete.
(Il vice Presidente si fa il segno della croce). (Risate).
In qualche modo sono stato –
IL VICE-PRESIDENTE: Ricordati che mi hai battuto. (Risate).
IL PRESIDENTE: È così che a volte funziona la politica. Cerchiamo con tutte le nostre forze di convincere la gente che abbiamo ragione. E poi la gente vota. E se perdiamo, impariamo dai nostri errori, facciamo delle riflessioni, ci lecchiamo le ferite e poi ci rialziamo e torniamo nell’arena. Andiamo avanti. E la prossima volta, ci proveremo con ancora più energia.
Il punto, però, è che andiamo tutti avanti, credendo nella buona fede dei nostri concittadini, perché credere nella buona fede è essenziale per una democrazia vera e in salute. È così che il nostro Paese è andato avanti per 240 anni. È in questo modo che abbiamo spinto i confini più in là e promosso la libertà nel mondo. È in questo modo che abbiamo ampliato i diritti della nostra costituzione per includere tutti i cittadini. È in questo modo che siamo arrivati fino a qui.
Ed è per questo che credo che l’incredibile viaggio che come americani stiamo facendo, continuerà. Voglio fare tutto quanto in mio potere per assicurarmi che il prossimo Presidente possa proseguire questo viaggio con successo. L’ho detto in altre occasioni, penso che questo lavoro sia come una corsa a staffetta: prendi il testimone, corri meglio che puoi e, si spera, nel momento in cui passi il testimone avrai fatto dei progressi. E posso dire di averlo fatto, e voglio assicurarmi che il passaggio di testimone avvenga nel migliore dei modi, perché, alla fine, siamo tutti nella stessa squadra.
Va bene? Grazie di cuore, a tutti. (Applausi).