Communication – nexo corporation https://nexocorp.com/en/ Thu, 04 Jul 2019 10:35:47 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.2.20 #EvangelionNetflix: polemiche sull’adattamento italiano, tra localizzazione e traduzione letterale https://nexocorp.com/en/evangelion-netflix-polemica/ https://nexocorp.com/en/evangelion-netflix-polemica/#respond Thu, 04 Jul 2019 09:39:26 +0000 https://nexocorp.com/?p=1411 […]]]>

In questi giorni impazza la bufera, su siti e social dedicati alle serie tv, a seguito della messa online, il 21 giugno 2019 su Netflix, di una nuova edizione di Neon Genesis Evangelion, la serie – creata dal maestro Hideaki Anno nel 1995 e distribuita in Italia nel 1997 – che ha rivoluzionato il modo di fare animazione in Giappone, e non solo.

Motivo? Le scelte di adattamento, a dir poco infelici, che avrebbero privilegiato una traduzione letterale rispetto a un adattamento localizzato dei contenuti.

Risultato: articoli, critiche, commenti e meme che hanno indotto Netflix Italia a rimuovere il doppiaggio italiano, in attesa di una nuova versione.

Il post apparso su Facebook con cui Netflix annuncia la rimozione del doppiaggio


Traduzione letterale vs. Localizzazione

Avevamo parlato in un precedente articolo di come usare male la localizzazione può farvi vivere un brutto film sostenendo, con esempi di adattamento presi dai film Pixar, l’importanza della localizzazione come processo di adattamento culturale di un contenuti al sistema linguistico e culturale del paese di destinazione.

E proprio una mancata, o quantomeno errata, localizzazione ha scatenato la bufera che ha investito Netflix, responsabile di aver commissionato l’adattamento di Neon Genesis Evangelion a Gualtiero Cannarsi, a sua volta ritenuto responsabile:

  • da un lato di aver fatto delle scelte di adattamento non fedeli alle precedenti edizioni della serie: è il caso, ad esempio, della parola Shito, che significa sia Apostoli che Angeli. In precedenza era stata tradotta con Angeli mentre in questa edizione la scelta è caduta su Apostoli (qui trovate un lungo approfondimento sul tema: http://distopia.altervista.org/evangelion
  • e dall’altro lato, di aver privilegiato una traduzione forse più fedele al giapponese dal punto di vista letterale ma sicuramente meno efficace e pertinente in termini di localizzazione, rendendo di fatto incomprensibili molti dialoghi (come nell’immagine di apertura dell’articolo).

L’effetto di queste scelte è stato quello di provocare nel pubblico prima disorientamento, poi ilarità, sarcasmo e infine accese polemiche.

Ad essere compromessa è stata infatti la sospensione dell’incredulità, presupposto su cui si basa la fruizione di un’opera di finzione, a maggior ragione nel caso di Neon Genesis Evangelion, a cavallo tra il genere fantascientifico e robotico (definito anche mecha).

L’espressione, coniata nel 1817 dallo scrittore Samuel Taylor Coleridge fa riferimento al patto tra lettore e scrittore in cui il primo si impegna a mettere a tacere il proprio senso critico per poter credere a ciò che sta leggendo (o, al giorno d’oggi, vedendo) e godersi una storia di finzione.

Tradire per essere fedeli

Tradurre, come abbiamo già detto, è tradire perché la traduzione deve essere fedele allo spirito dell’opera affinché sia comprensibile nella cultura di destinazione, altrimenti tanto vale affidarsi a Google Translate.

Dal nostro punto di vista qualunque sia la tipologia di traduzione da fare: che si tratti di un film, un libro, uno slogan pubblicitario, o un testo descrittivo, ciò che è fondamentale è la conoscenza sia della cultura di partenza (ovvero quella in cui il testo è stato prodotto) che di quella di arrivo, ossia quella del paese in cui il prodotto dovrà essere distribuito.

Il caso di Neon Genesis Evangelion in questo è eclatante ed è per noi di Nexo il miglior modo di spiegare perché i servizi di localizzazione sono fondamentali per la (buona) accoglienza di un prodotto da parte del pubblico.


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Memorie di traduzione, glossario e terminologia: cosa sono e perché non puoi farne a meno https://nexocorp.com/en/memorie-di-traduzione-glossario-terminologia/ https://nexocorp.com/en/memorie-di-traduzione-glossario-terminologia/#respond Wed, 03 Jul 2019 15:44:57 +0000 https://nexocorp.com/?p=1404 […]]]> Per ogni tipologia di traduzione (tecnica, editoriale e marketing, scientifica o legale e finanziaria) e per ogni tipologia di materiale da tradurre: un manuale, una brochure, un sito web, una guida, è importante che nel processo di traduzione vengano utilizzate le memorie di traduzione, i glossari e, se questi non sono disponibili, la terminologia di settore più corretta.

Per questo spesso le agenzie di traduzione richiedono questi documenti  o informazioni dettagliate all’inizio di un rapporto lavorativo, si tratta di elementi essenziali per la buona riuscita del progetto linguistico e sono  dimostrazione dell’affidabilità e competenza dell’agenzia di traduzione a cui vi siete rivolti.

Vediamoli nel dettaglio:

  1. Memoria di traduzione: è un database linguistico creato dalla prima traduzione effettuata per la vostra azienda che risulta efficace per tutti i testi e contenuti da localizzare da una lingua all’altra.

Una memoria di traduzione è un patrimonio per la vostra azienda che dispone di un database, arricchito di volta in volta, a cui i traduttori possono fare riferimento per garantire coerenza e uniformità ai testi, permettendo alla vostra comunicazione di essere riconoscibile agli occhi dei clienti, che ritrovano la terminologia e il contesto linguistico, il tone of voice, che caratterizza la vostra azienda e i suoi prodotti.

Strumenti per la gestione della terminologia

2) Per terminologia si intende lo studio dei termini e del loro uso nelle lingue specialistiche di una scienza, un settore tecnico, un’attività professionale o un gruppo sociale, con l’obiettivo di descriverne e/o prescriverne l’uso corretto, cioè delle parole e delle parole composte utilizzate in contesti specifici.

“Un termine è un segno fonico e/o grafico – una parola, un gruppo di parole, una parola composta, una forma abbreviata – oppure un simbolo, che permette di esprimere un concetto speciale relativo a oggetti concreti o astratti definibili in modo univoco all’interno di una determinata disciplina.” (Cos’è la terminologia e come si fa un glossario di Hellmut Riediger).


La terminologia di un settore ad esempio è un database composto da un elenco di termini multilingue e di regole per il loro utilizzo e applicazione di determinate parole abbinate al contesto settoriale. L’utilizzo di un termine specifico permette di descrivere i prodotti e di distinguersi dalla concorrenza, anche grazie a questo.

Di fatto la gestione di una terminologia adeguata  garantisce l’uso dei termini corretti all’interno della traduzione di quell’azienda o di quel settore o di quel tipo.

È importante distinguere i termini dalle parole, perché il lavoro terminologico non consiste nel raccogliere l’insieme delle parole di una certa lingua in un repertorio. Questa attività spetta al lessicografo che compila i dizionari di lingua generale (…). Il terminologo elabora vocabolari specialistici collegando le designazioni ai loro rispettivi concetti in un particolare dominio del sapere o della pratica.
(Cos’è la terminologia e come si fa un glossario di Hellmut Riediger).

Gli strumenti di gestione della terminologia si compongono di schede terminologiche, glossari e banche dati.


3) Definiamo Glossario una raccolta di termini specifici e propri di una determinata disciplina.
Una corretta e accurata attività terminologica permette un maggiore controllo dei termini utilizzati assicurando qualità, coerenza e affidabilità alla traduzione oltre a ridurre tempi e costi del lavoro.


Memorie di traduzione, glossari e terminologia vengono utilizzati durante un processo di traduzione per assicurare la coerenza terminologica all’interno di quello specifico documento da tradurre ma anche all’interno di tutta la documentazione tradotta per una stessa azienda.

Ogni azienda utilizza nella propria descrizione dei prodotti o servizi una terminologia specifica ed è per questo che all’inizio di un rapporto di traduzione con un’azienda ci occupiamo di raccogliere i termini tecnici specifici in uso nella comunicazione aziendale.

Questo ci consente di realizzare e offrire un servizio su misura per l’azienda in termini di  glossari, memorie di traduzione e terminologie.

Cosa succede alle memorie di traduzione, ai glossari, alle banche date e alle schede terminologiche, nel momento in cui si sceglie un nuovo partner linguistico ?

Se il rapporto tra un’agenzia di traduzione e un’azienda si interrompe, succede spesso che il patrimonio costituito dalle memorie di traduzione non venga fornito all’azienda, ma trattenuto dall’agenzia stessa. In realtà le memorie e i glossari sono un bene immateriale dell’azienda e hanno un valore importantissimo in termini di immagine e di correttezza delle informazioni. Oltre a questo le agenzie di traduzione spesso utilizzano dei CAT TOOLS e cioè dei software di traduzione assistita in cui le memorie sono archiviate. Quando un traduttore utilizza una memoria di traduzione, tutti i periodi da lui tradotti vengono memorizzati e, non appena nel testo si presenta un periodo simile o uguale a un altro precedentemente lavorato, questo gli viene automaticamente riproposto.

La creazione e l’impiego di tali banche terminologiche assicurano la coerenza dei testi tradotti e, al contempo, l’ottimizzazione del processo produttivo, con un notevole risparmio di tempo e denaro per lo stesso cliente.

L’azienda ha pertanto ogni diritto di vedersi restituito dall’agenzia il proprio patrimonio linguistico in un formato utilizzabile  dai principali CAT TOOLS. In questo modo si evita di dover ripartire da capo nella definizione di glossari e terminologia con la nuova agenzia e si avrà un notevole risparmio in termini di costi su progetti futuri 

Nexo ti assicura il tuo patrimonio linguistico.

Garantiamo ai nostri clienti la proprietà delle memorie di traduzione, glossari e banche dati terminologiche sempre aggiornati.

Garantiamo ai nostri nuovi clienti accuratezza e una consulenza specifica nell’attività di importazione delle memorie che ne assicuri l’effettiva qualità dei nuovi testi tradotti.



Scopri i nostri servizi di memorie di traduzione, glossario e terminologia.

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Istruzioni d’uso per non correre rischi https://nexocorp.com/en/istruzioni-d-uso-per-non-correre-rischi/ https://nexocorp.com/en/istruzioni-d-uso-per-non-correre-rischi/#respond Tue, 04 Jun 2019 07:55:07 +0000 https://nexocorp.com/?p=1331 […]]]> Se la tua azienda ha frequenti contatti con i mercati internazionali e in particolare se vendi i tuoi prodotti all’estero, ti sarà già capitato di dover tradurre in diverse lingue manuali, certificazioni, schede tecniche e tutta quella documentazione che deve accompagnare i tuoi prodotti. Sia che tu produca elettrodomestici, articoli per la casa o macchinari industriali, li dovrai sempre corredare con le istruzioni d’uso, una guida per la manutenzione o una serie di avvertenze.

Se questi testi sono confusi o illeggibili rischi senz’altro di danneggiare l’immagine dell’azienda facendo una figuraccia, nella migliore delle ipotesi; ma nella peggiore puoi anche incorrere in sanzioni con conseguenze economiche disastrose.

Tradurre documenti tecnici infatti non è così facile come potrebbe sembrare: un’ottima conoscenza delle lingue non basta perché questi testi sono estremamente specialistici e presentano caratteristiche che richiedono competenze di settore molto precise. Se non vuoi correre rischi e vuoi rendere la tua azienda veramente competitiva a livello internazionale devi quindi sapere in anticipo a cosa vai incontro quando hai a che fare con delle traduzioni tecniche.

Perché le traduzioni tecniche sono più delicate di tutte le altre?

Tradurre documenti tecnico-scientifici presenta una serie di difficoltà aggiuntive.

Anzitutto è richiesta una conoscenza approfondita della terminologia di settore perché il lessico tecnico è molto specialistico e impegnativo da padroneggiare in maniera adeguata. Per tradurre testi tecnici non basta conoscere bene la lingua, il traduttore deve avere anche una competenza ulteriore, relativa al campo specifico del testo da tradurre.I testi tecnici devono fornire informazioni chiare e precise per cui è fondamentale trovare il corrispettivo esatto a livello di terminologia e di espressioni. Non si può rischiare una traduzione approssimativa: immagina un manuale d’uso di una macchina complicata e costosa che ti fornisce istruzioni poco chiare o addirittura errate, se chi lo legge fraintende le istruzioni il risultato può essere catastrofico.

Una traduzione corretta è fondamentale per il successo sui mercati esteri perché evita di mettere a rischio il corretto funzionamento dei prodotti, la sicurezza delle persone e, in ultima analisi, il rapporto di fiducia con i tuoi clienti. Senza trascurare il fatto che in questo modo provvedi anche a tutelarti da eventuali conseguenze legali, che possono portare a sanzioni o persino al ritiro dei prodotti dal mercato.

Bisogna inoltre tenere presente che spesso i documenti tecnici devono rispettare norme molto stringenti a livello nazionale e comunitario. La più famosa è la direttiva 2006/42/CE, detta anche Direttiva macchine, che regola la documentazione che devi obbligatoriamente allegare a macchine e “quasi macchine” (cioè quell’insieme di componenti che costituiscono quasi una macchina). Le normative indicano una serie di parametri che devono essere rispettati nella stesura dei documenti tecnici, ma orientarsi nella giungla degli apparati legislativi dei vari paesi e rimanere sempre aggiornati sulle nuove norme può essere un’impresa.

Spesso i testi tecnici sono numerosi e devono essere tradotti in molte lingue e in tempi brevi. Affidarsi a singoli traduttori senza competenze adeguate è un rischio, in termini di qualità del risultato finale, di rispetto delle tempistiche e delle normative dei vari paesi.

E allora come fare?

Per ottenere una traduzione tecnica adeguata servono anzitutto traduttori professionisti con le giuste competenze e una grande dimestichezza con la traduzione di documenti tecnici. Gestire grandi volumi di lavoro è possibile grazie a un team dedicato. È necessario un coordinatore specializzato che supervisiona l’attività per garantire la coerenza stilistica e terminologica delle traduzioni dalle varie lingue. Relazionarsi con un’unica realtà rende il processo più semplice, rispetto al dialogo con un gran numero di traduttori diversi, mentre la qualità e l’uniformità del risultato sono garantite.

Oggi è inoltre possibile ottimizzare tempi e costi delle traduzioni tecniche grazie alle ultime innovazioni in campo tecnologico, facendo ricorso a strumenti adeguati come software linguistici e CAT tools. Appoggiandosi a glossari elaborati per le specifiche necessità e alle memorie di traduzione si riesce a lavorare con maggiore velocità, ma anche con maggiore precisione, con l’obiettivo di assicurare la perfetta coerenza all’interno della tua documentazione.

Presentare documenti di qualità permette di valorizzare l’expertise della tua azienda e rappresenta un fattore determinante per rafforzare il tuo brand posizionandolo come player affidabile sui mercati globali.

Per questo motivo noi di Nexo ti aiutiamo grazie alla consolidata esperienza dei nostri team nel campo delle traduzioni tecniche con l’impiego degli strumenti necessari. Ti forniamo inoltre glossari e memorie di traduzione che potrai usare per velocizzare tempi e ottimizzare costi le prossime volte in cui avrai bisogno di tradurre nuovi documenti tecnici.

Contattaci per scoprire tutti i servizi per le traduzioni tecniche che offriamo, adatti a ogni necessità.

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Come usare male la localizzazione può farvi vivere un brutto film https://nexocorp.com/en/come-usare-male-la-localizzazione-puo-farvi-vivere-un-brutto-film/ https://nexocorp.com/en/come-usare-male-la-localizzazione-puo-farvi-vivere-un-brutto-film/#respond Tue, 14 May 2019 13:16:26 +0000 https://nexocorp.com/?p=1297 […]]]> Vi siete mai chiesti qual è il lavoro di adattamento, in termini tecnici, di localizzazione che c’è dietro ad ogni film o serie che guardiamo?

Prendiamo il caso dei film prodotti da Disney-Pixar:

sono molti gli esempi di localizzazione presenti nei vari film: da Up, a Ratatouille, da Toy Story a Inside Out: su youtube si trova un video che li raccoglie tutti.

Partiamo da Up, dove la copertina del libro di avventure di Ellie deve essere tradotta in tutte le lingue, oppure dal titolo di Toy Story che cambia per il mercato russo.

Molto spesso una soluzione consiste nel sostituire una scritta con una immagine che sia universalmente comprensibile in tutte le lingue: nel film Up, il vaso che raccoglie i soldi per andare alle cascate Paradise Falls, viene sostituito con un disegno delle cascate. L’immagine diventa comprensibile per tutti, in tutte le culture e idiomi.

A volte però il cambiamento di una scena è necessario per poter essere credibile: i broccoli che provocano disgusto nella piccola protagonista di Inside Out in quasi tutte le culture, per il Giappone sono stati sostituiti dai peperoni. Infatti, là i broccoli sono universalmente amati anche dai bambini.

Nello stesso film c’è una scena del padre che sta sognando ad occhi aperti e quello che immagina, nella versione originale americana, è una partita di hockey che per il mercato internazionale viene sostituita da una partita di calcio.

Questi sono dettagli che significano moltissimo in termini di comprensione dell’effetto di una scena e dell’immedesimazione che un film, una serie tv, un videogioco producono nello spettatore.

Per questo è così importante prestare attenzione a questi particolari. Ne va dell’efficacia del film e della relazione che si crea con lo spettatore.
Il processo di localizzazione va oltre la semplice traduzione, perché il contenuto deve essere adattato in modo da renderlo significativo nella cultura di destinazione.
È un processo che risale alle idee che hanno creato il messaggio originale:
una volta localizzato potrebbe quindi risultare molto diverso, proprio perché a prevalere è il senso del messaggio, che probabilmente con una traduzione letterale andrebbe perso.

In un mondo sempre più globalizzato, non si può ignorare l’aumento dell’importanza che hanno il rispetto delle particolarità, le differenze culturali ed il bisogno di esperienze personalizzate.

La personalizzazione rispetta ognuno di noi come individuo: la personalizzazione risponde ai nostri bisogni e differenze individuali. Migliora le nostre aspirazioni di rispetto, status e immagine positiva di sé.

Senza esagerare però: ha destato indignazione il caso della foto di lancio della serie canadese Anne, prodotta da Netflix che, per il mercato americano ha deciso di fare un restyling dell’immagine addolcendo le lentiggini, sistemando i denti e aggiungendo una tonalità di abbronzatura al suo incarnato. Il pubblico non ha gradito, si tratta di un’attrice quindicenne che interpreta una ragazzina di undici anni, sarebbe stato meglio valorizzare la spontaneità dell’età anziché applicare canoni estetici da rivista di moda.

E se nei film e nelle immagini questo balza subito all’occhio, proviamo a pensare a quanto la localizzazione e personalizzazione di un contenuto sia importante nella comunicazione quotidiana che un’azienda intrattiene con i propri clienti, il modo in cui si presenta, nei messaggi che sceglie di veicolare attraverso le parole, i colori e gli aspetti visuali.

Questo è il modo migliore per gestire la tua attività a livello globale ed esprimere la cultura aziendale. Come gestisci il tuo brand è come gestisci la tua attività.

Il successo di una comunicazione efficace deriva dalla soddisfazione di questi 3 aspetti:

globalizzazione, localizzazione e personalizzazione.

Noi di Nexo Corporation ci preoccupiamo di adattare tutti i contenuti che riguardano la tua azienda: siti, brochure, cataloghi, campagne pubblicitarie per offrirti il miglior biglietto da visita sul mercato internazionale.

Contattaci per scoprire tutti i servizi di traduzione per il marketing e l’editoria che offriamo, adatti a ogni necessità.

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Le lingue più parlate sul web e perché dovresti pensare di tradurre il tuo sito https://nexocorp.com/en/le-lingue-pia-parlate-sul-web-e-perche-dovresti-pensare-di-tradurre-il-tuo-sito/ https://nexocorp.com/en/le-lingue-pia-parlate-sul-web-e-perche-dovresti-pensare-di-tradurre-il-tuo-sito/#respond Sun, 08 Jul 2018 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/le-lingue-pia-parlate-sul-web-e-percha-c-dovresti-pensare-di-tradurre-il-tuo-sito/ Internet, un po’ per sua stessa definizione: World Wide Web, ragnatela intorno al mondo, è un mare magnum di lingue e linguaggi.

Con così tanti gerghi la domanda: “in quale lingua è più corretto tradurre o localizzare il mio sito web?” tormenta moltissime e variegate professionalità che dal web traggono il loro pane quotidiano.

Non solo e-commerce, come verrebbe subito da pensare, ma anche semplici siti vetrina che sono lo specchio sul mondo per molte attività. Un’immagine, senza la quale far conoscere la propria attività e magari trovare nuovi clienti sarebbe impresa assai più difficile.

 

Non solo l’inglese

Da sempre, com’è facilmente intuibile, il domino assoluto è stato a vantaggio dell’Inglese. Tuttavia, piano piano, questo monolite è stato leggermente scalfito. Oggi vi è una massiccia quantità di lingue che viaggiano sulle fibre ottiche di tutto globo.

Questa situazione, che potremmo definire: multilinguistica, sta rapidamente cambiando il modo in cui ci si approccia e in cui devono operare i siti web.

Le aziende, ma appunto anche le persone, stanno sempre più prendendo in considerazione la possibilità di tradurre i loro siti web.

La traduzione di un sito web è un’idea che, soprattutto nel 2018, dovrebbe essere seriamente presa in considerazione

 

I vantaggi di un sito multilingua

Ci sono molti vantaggi nel rendere accessibile e fruibile un sito in più di una lingua, molto dipende ovviamente dall’area geografica e dai mercati di riferimento.

A seconda del pubblico di destinazione e della portata sua stessa portata, un sito web potrebbe essere tradotto in una lingua piuttosto che in un’altra.

Ad esempio, un sito web in inglese rivolto al pubblico statunitense potrebbe tradurre il contenuto solo in spagnolo, data l’elevata percentuale di persone che parlano spagnolo sia nel mondo sia negli Stati Uniti.

In Europa lo storia si complica leggermente. Un sito italiano, destinato a consumatori e fruitori del vecchio continente, probabilmente necessiterà di traduzioni in più lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo.

 

Quando una semplice traduzione non basta

Inoltre, spesso la semplice traduzione del contenuto del sito Web in un’altra lingua non è sufficiente. Per molti mercati, la localizzazione è un aspetto essenziale, che consente di raggiungere un pubblico specifico che parla slang differenti della stessa lingua.

Esistono diversi tipi di Inglese e spagnolo in tutto il mondo e il portoghese parlato in Brasile rispetto a quello parlato in Portogallo e abbastanza differente.

Con questo in mente, uno sguardo alle 4 lingue più parlate dagli utenti del web può aiutare le aziende e a decidere dove concentrare gli sforzi di traduzione del proprio sito web.

  • Inglese

In base alle le statistiche è ancora la lingua più rappresentata online. L’inglese ha il 25,5% degli utenti di Internet in tutto il mondo, il che non è una sorpresa dato che è la lingua su cui il web è stato fondato.

  • Cinese

Il cinese è la lingua con la più rapida crescita nel mondo reale, così come in quello del web. Attualmente tale idioma orientale occupa il secondo posto con il 19,4% di utenti Internet che la utilizzano. Con una popolazione di circa 1 miliardo e mezzo e molti utenti che lo che stanno imparando, di sicuro il cinese merita un’attenzione particolare.

  • Spagnolo

Ci sono circa 500 milioni di persone che parlano spagnolo in tutto il mondo. Ciò significa che per rendere i contenuti accessibili a questi utenti, è d’obbligo tradurre o meglio localizzare il tuo sito web. Lo spagnolo, come il cinese, è una lingua che sta vedendo crescere il proprio impiego nel web.

  • Arabo

Fino a pochi anni fa, l’arabo non era presente nemmeno nella classifica delle 10 lingue più utilizzate su internet. Vero linguaggio di nicchia. Il boom di utilizzo di questa lingua è stato davvero impressionante e in un periodo brevissimo è arrivato a conquistare il quarto posto in questa speciale graduatoria. Quindi, potrebbe davvero valere la pensa di tradurre e localizzare il proprio sito in arabo.

 A seguire la classifica vede:

  • Indonesiano

  • Portoghese

  • Francese

  • Russo

  • Giapponese

  • Tedesco

(fonte: www.internetworldstats.com)

 

Concludendo

Tradurre e localizzare il proprio sito web è oggigiorno un aspetto importante e in certi casi imprescindibile per raggiungere nuovi pubblici specifici che parlano lingue diverse.

Se devi tradurre o localizzare il tuo sito web, contatta oggi Nexo Corporation e scopri come possiamo aiutarti a raggiungere nuovi mercati e maggiori opportunità di business.

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Come il partner linguistico giusto può aiutarti a ottenere risultati nel marketing internazionale https://nexocorp.com/en/come-il-partner-linguistico-giusto-pua-aiutarti-a-ottenere-risultati-nel-marketing-internazionale/ https://nexocorp.com/en/come-il-partner-linguistico-giusto-pua-aiutarti-a-ottenere-risultati-nel-marketing-internazionale/#respond Thu, 24 May 2018 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/come-il-partner-linguistico-giusto-pua-aiutarti-a-ottenere-risultati-nel-marketing-internazionale/ Come il partner linguistico giusto può aiutarti a ottenere risultati nel marketing internazionale

Quando un’azienda si pone come obiettivo quello di espandersi all’estero, prima di tutto deve essere certa di aver studiato e pianificato una buona strategia di marketing, in modo da porsi fin da subito nelle migliori condizioni possibili.

Le prime 2 azioni da fare quando si vuole accedere a nuovo mercato sono:

  1. presentare il proprio marchio
  2. trasmettere il giusto messaggio aziendale

Entrambe queste fasi necessitano della massima cura e attenzione, poiché potrebbero far naufragare sul nascere ogni aspirazione di internazionalizzazione.

Sia il marchio che il messaggio devono essere ottimizzati e personalizzati tenendo ben presente il sia il target di riferimento sia il mercato. In questo processo è chiaro quanto la lingua e la linguistica svolgano un ruolo centrale e critico.

L’importanza della comunicazione

Per realizzare una presentazione del vostro marchio e una trasmissione dei vostri messaggi evitando il rischio di incappare in qualche grave errore, è fondamentale che l’agenzia linguistica conosca perfettamente ogni dettaglio riguardante l’azienda committente.

Una comunicazione efficiente e chiara, farà in modo che messaggi e contenuti siano tradotti utilizzando lo stile e i toni più giusti.

Traduttori madrelingua

Un traduttore che è cresciuto parlando una certa lingua ha sviluppato una familiarità del tutto naturali con essa, senza dimenticare la conoscenza della cultura di riferimento: usi, costumi ecc.

Questo tipo comprensione è un plus unico per un corretto posizionamento internazionale.

Conoscenza ed esperienza

Un altro grande vantaggio che deriva dal lavorare con agenzie e traduttori che hanno una conoscenza approfondita del mercato cui si vuole accedere, è quella di essere costantemente informati riguardo le tendenze e le preferenze del target di riferimento.

Ad esempio, sapere che un competitor ha già tentato di espandersi in una determinata nazione, ma che la sua iniziativa non ha avuto successo, magari a causa di una strategia impostata in un determinato modo, può fornire un’importante lezione da cui apprendere e partire per non commettere lo stesso errore.

Esperienza

Inutile sottolineare quanto sia importante avvalersi di un partner linguistico che abbia alle spalle una comprovata esperienza e dei risultati verificati.

Tutti questi vantaggi potrebbero facilmente fare la differenza per ottenere risultati nel marketing internazionale.

Nexo Corporation fornisce tutti gli strumenti fondamentali per consolidare ed espandere l’attività delle aziende all’estero: traduzione, localizzazione, interpretariato,gestione e assistenza export.

Oltre 800 aziende si sono già affidate a noi per crescere  nel mondo. Contattaci e scopri cosa possiamo fare per te.

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Chat Bot Messenger: la nuova frontiera della customer care https://nexocorp.com/en/chat-bot-messenger-la-nuova-frontiera-della-customer-care/ https://nexocorp.com/en/chat-bot-messenger-la-nuova-frontiera-della-customer-care/#respond Wed, 21 Mar 2018 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/chat-bot-messenger-la-nuova-frontiera-della-customer-care/ Chat Bot Messenger, la nuova frontiera della customer care

Il tuo cliente ti invia un messaggio su Facebook o un commento e quando te ne accorgi ti rendi conto che è passata una settimana?

Seguire la customer care a volte risulta difficile nei social, in particolare su Facebook, ma è senza dubbio un elemento chiave, sia per la percezione del cliente che per la credibilità e l’immagine dell’azienda. Il primo ha bisogno di essere certo di trovare supporto e di sentirsi al centro della tua attenzione, la seconda è in grado di interagire con l’utente grazie a questo strumento e capire quale sia la sua opinione e il suo grado di soddisfazione.Nella maggior parte dei casi sono i tipici commenti sui post o la messaggistica di Messenger ad essere utilizzati per chiedere informazioni, ma – c’è da dirlo – non sempre bastano per gestire al meglio l’assistenza al cliente.

Ecco allora che ci viene in aiuto un nuovo strumento, la vera chiave di volta della customer care su Facebook: il Chat Bot.

La strategia prima di tutto

Il primo passo da compiere prima di integrare sul social network il Chat Bot è individuare e definire la propria strategia.
La fase strategica è fondamentale per l’utilizzo di questo strumento. Serve capire e stabilire in maniera chiara gli obiettivi da ottenere con il Chat bot, il livello di importanza che per te riveste la customer care sul tuo profilo social e il grado di profondità di risultato che vuoi raggiungere.
È importante avere ben chiaro dove vuoi arrivare e da qui creare il flow più adeguato. Per impostare una strategia efficiente è necessaria una consulenza specialistica, l’intervento di un partner strategico che ti guidi nello studio e nella definizione del percorso mossa dopo mossa

La fase operativa: la programmazione del Chat bot

Ma come funziona il Chat Bot? Entriamo nel dettaglio della fase operativa.
Step 1:  si selezionano le potenziali keyword, a coda lunga o a coda corta, per cui il tuo cliente può consultarti.
Step 2: si programma lo strumento su quelle determinate parole chiave.

Il Chat Bot, così programmato e una volta integrato sul social network, risponde al posto tuo. Il cliente digita nei commenti o su Messenger una di quelle parole o serie di parole e immediatamente il Chat Bot si attiva, la riconosce e invia la risposta in automatico. Ovviamente anche la risposta, insieme alle altre varianti possibili, viene decisa e pianificata nella prima fase di programmazione.
Se tra i tuoi follower ci sono utenti esteri, il software viene programmato anche tenendo conto dei contenuti da localizzare, così anche il dialogo in lingua risulta adeguato e funzionale. Il Chat Bot gestisce infatti la comunicazione multilingua e grazie ad esso puoi garantire un’assistenza efficiente qualsiasi sia la lingua del tuo utente.

I vantaggi del Chat Bot

Li abbiamo già anticipati, ma approfondiamo meglio i vantaggi del Chat Bot per la tua customer care.
La gestione e la risposta alle domande o i bisogni dei tuoi follower anche nel week-end è garantita. Il software ti permette, infatti, di automatizzare tutto il processo. Grazie al Chat Bot puoi annullare le attese del cliente e offrirgli tempestivamente quella prima assistenza di cui ha bisogno, fino al momento del tuo intervento diretto.
Non da ultimo, come tutti gli altri strumenti di machine learning, il Chat Bot è in grado di apprendere dall’esperienza, ovvero dai dati ottenuti, e fornire un supporto di volta in volta migliore alla tua gestione della customer care sul social.
Seguire il tuo cliente per tutta la durata della sua esperienza con il tuo servizio o prodotto è il segreto per ottenere la sua fedeltà nel tempo e per analizzare e, nell’eventualità, migliorare le proprie strategie aziendali. In questo il Chat Bot si rivela un aiuto concreto, cancellando gli errori o le dimenticanze nella prima fase di assistenza al cliente.

Anche tu hai problemi nella gestione della customer care sulla tua pagina Facebook?

Stai pensando di creare profili social localizzati in paesi target per il tuo business e devi gestire la customer care in lingua, ma non sai come fare?

Ti è capitato di essere contattato su Messenger da clienti esteri interessati, ma non hai ancora risposto per via del gap linguistico?

Chiedici come possiamo aiutarti

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5 consigli per una comunicazione social efficace https://nexocorp.com/en/5-consigli-per-una-comunicazione-social-efficace/ https://nexocorp.com/en/5-consigli-per-una-comunicazione-social-efficace/#respond Wed, 14 Mar 2018 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/5-consigli-per-una-comunicazione-social-efficace/ Come comunichi sui social? Ecco 5 consigli per non sbagliare.

Il contesto attuale ci vede sempre più dipendenti dagli strumenti digitali per comunicare, in particolare dai canali social.
Ma la comunicazione su questi nostri amati social come risulta?

Nell’utilizzo di queste piattaforme rischiamo di sbagliare quotidianamente e spesso senza rendercene conto. Questi canali sono uno strumento potentissimo per divulgare la nostra voce e creare relazioni, ma, se usati male, possono rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Per gestire al meglio la tua comunicazione sui social, segui questi 5 consigli. Ti saranno d’aiuto:

  1.  Scegli il canale giusto per te e adatta il tono di voce

Per molti avere profili social è indispensabile, ma essere presenti sulla rete non significa necessariamente essere attivi su ogni canale: la cosa più importante è capire prima di tutto quali sono quelli più adatti al proprio caso.

Se ritieni che sono necessari più profili social, ricordati che avere un tone of voice uguale per tutti è sbagliato. Infatti, ognuno ha un utilizzo e un carattere diverso dall’altro, perciò è necessario adattare la comunicazione al tipo di canale.

  1. Analizza i tuoi clienti e personalizza la comunicazione

Una volta deciso su quali canali puntare, lo step successivo è svolgere una ricerca di mercato per reperire più dati possibili sui propri clienti e mirare al meglio lo stile della comunicazione. Se ti rivolgi anche all’estero, è essenziale localizzare i contenuti in modo che rispondano alle esigenze linguistiche e stilistiche della cultura di destinazione.

  1. Controlla la tua pagina e dai attenzione ai tuoi utenti

La gestione della comunicazione social richiede attenzione. È un’attività da non trattare con leggerezza e alla quale va dedicato tempo. Non basta pubblicare post o immagini per essere attivi e aspettarsi in cambio una maggiore visibilità. Serve piuttosto controllare costantemente le reazioni e i commenti dei propri utenti e soprattutto interagire con loro. È l’interazione infatti che tiene vivo l’engagement nelle proprie pagine.

  1. Gestisci al meglio la customer care e conosci la tua brand reputation

Strettamente legata a quest’aspetto, la cara, vecchia customer care. L’assistenza al cliente è da sempre un elemento distintivo per un’azienda. La prontezza nel rispondere ai suoi problemi e la disponibilità all’ascolto sono determinanti per il cliente e finiscono per influire – nel bene o nel male – sul suo giudizio.

Grazie al tuo utilizzo dei social puoi analizzare e migliorare la tua brand reputation. Puoi conoscere cosa pensano di te i tuoi clienti, qual è il loro sentiment nei tuoi confronti e raddrizzare il tiro, in caso di necessità.

Dimostrati attento ai segnali che l’utente lascia nella tua pagina e fallo sentire al centro dei tuoi interessi.

  1. Coinvolgi i tuoi dipendenti e dai un’immagine coerente di te

Ultimo, ma non per importanza, un fattore che molti danno per scontato o ritengono poco influente: il coinvolgimento dei dipendenti dell’azienda nella strategia di comunicazione. Allineare tutti secondo le stesse linee crea nell’utente l’immagine di una realtà aziendale strutturata. È fondamentale far giungere al suo orecchio una voce “piena” e non frammentata.

Anche se ormai utilizzati da tutti senza distinzioni – anzi, proprio per questo – i canali social possono rivelarsi uno strumento ulteriore per distinguerti dalla massa, basta gestirli al meglio, avendo ben chiaro in mente il loro potenziale.

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COME FARE UN BUON PROGETTO E-COMMERCE E SU QUALI MERCATI VENDERE https://nexocorp.com/en/come-fare-un-buon-progetto-e-commerce-e-su-quali-mercati-vendere/ https://nexocorp.com/en/come-fare-un-buon-progetto-e-commerce-e-su-quali-mercati-vendere/#respond Tue, 21 Mar 2017 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/come-fare-un-buon-progetto-e-commerce-e-su-quali-mercati-vendere/ Se state decidendo di aprire un sito internet, dedicato all’e-commerce, per vendere i vostri prodotti, è importante che vi informiate prima su come si struttura bene un progetto, quali cose vanno valutate inizialmente e chi sono le figure a cui rivolgersi per far sì che sia un successo e non uno spreco di soldi.
Oggi tutti parlano di e-commerce e tutti sono convinti che sia il canale di vendita del futuro.
Ma non tutti sanno che per essere competitivi e per veder crescere il proprio fatturato anno dopo anno, sono necessari investimenti e progetti ben strutturati e monitorati.
Infatti, oltre ad avere un sito internet ben funzionante ed efficiente, che già da solo richiede un certo sforzo per la sua costruzione, un’attività di e-commerce per aver successo deve anche essere posizionata nelle prime pagine, o meglio nelle prime posizioni, dei motori di ricerca, per essere così ben visibile agli utenti reali e/o potenziali.
Se avete anche un buon sito, con ottimi prodotti e prezzi molto competitivi, ma esso compare ad esempio nella ventesima pagina di un motore di ricerca, la vostra attività potrebbe essere destinata probabilmente a fallire.
I clienti, se non vi trovano quando fanno una ricerca per parole chiave nelle prime posizioni dei motori di ricerca, probabilmente non arriveranno mai sul vostro sito di e-commerce ed anche se pensate di essere competitivi non riuscirete e vendere i vostri prodotti.
Per questo è importante, nel momento in cui si decide di intraprendere il progetto di vendita online, strutturare una strategia completa che comprenda una corretta e monitorabile attività di SEO e SEM e delle attività collaterali fondamentali come la presenza sui social network e l’advertising online.
 
E-commerce, o meglio store internazionale
Una volta analizzato il proprio prodotto, il suo posizionamento sul mercato rispetto a quello dei competitor, va individuato bene anche il mercato o i mercati verso cui indirizzarsi.
E bene sì, i mercati, poiché vendere online oggi è anche sinonimo di export.
Le potenzialità che ci offre il web infatti sono l’assenza di confini tangibili (attenzione però, poiché i confini si riscontrano nella realtà, specialmente nella fase logistica di spedizione del prodotto, per questo niente va lasciato al caso).
Questo rende il nostro e-commerce o negozio online un vero e proprio store internazionale, per questo è fondamentale, in fase di progettazione, studiare bene i mercati appetibili e fare una pre analisi del prodotto. Questo ci servirà poi per capire, insieme al nostro web master come meglio strutturare l’attività di SEO e SEM, come gestire le fasi logistiche e di pagamento successive, come e se migliorare il packaging del nostro prodotto e sopratutto in quali lingue andare a tradurre la struttura dell’e-commerce e l’e-commerce stesso per permettere così agli utenti stranieri di capire bene chi siamo e cosa vendiamo ed evitare che ci prendano per un sito FAKE.
Successivamente, completata la fase iniziale di analisi, la fase successiva di sviluppo del sito è fondamentale proseguire con il monitoraggio del nostro store internazionale così da capire se la direzione che stiamo seguendo è in linea con le dinamiche del mercato oppure va revisionata.
Il monitoraggio è l’ultima parte del progetto ma è quello che fa la differenza tra un e-commerce che vende e uno disperso e dimenticato nei meandri del web.

Quali sono i mercati dove si vende di più con l’e-commerce

Negli ultimi anni l’e-commerce sta avendo un vero boom, ma quali sono i mercati in cui questa pratica di vendita è più diffusa?
Al primo posto in assoluto vi è il mercato cinese, che è senza dubbio l’area economicamente più dinamica e vivace di tutto il mondo, seguita dagli Stati Uniti d’America e dalla Gran Bretagna.
Seguono il Giappone al quarto posto, la Germania al quinto, la Francia al sesto, al settimo la Korea del Sud, seguita dal Canada all’ottavo, dalla Russia al nono e dal Brasile al decimo posto.
Il mercato e-commerce italiano non è nei primi dieci al mondo ma comunque è abbastanza vivace ed in crescita continua.
Vendere all’estero come dicevano però non è sempre facile, spesso a causa di vincoli burocratici che non sono sempre facili da superare , ed è anche per questi motivi che la presenza delle aziende italiane nell’e-commerce dei mercati stranieri non è molto sviluppata, sia per una scarsa conoscenza del mezzo che per una scarsa conoscenza della corretta progettualità che sta dietro alla costruzione di un e-commerce e in parte per paura, non conoscenza della lingua e poca dimestichezza con gli strumenti online di ricerca.
L’ideale, per chi vuole sviluppare le vendite on-line anche in paesi stranieri, è affidarsi ad aziende specializzate in grado di darvi la necessaria consulenza in materia e di supportarvi nella disbrigo delle pratiche burocratiche e progettuali.

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L’importanza della scelta del mercato per le strategie di export https://nexocorp.com/en/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/ https://nexocorp.com/en/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/#respond Tue, 04 Oct 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/ Quando si intraprende un progetto di internazionalizzazione, che si essa commerciale o produttiva, ci sono almeno due importanti domande da porsi all’inizio:

  1. Quali sono i Paesi verso cui indirizzare la propria offerta di servizi/prodotti?
  2. E tra questi come si sceglie il o i mercati più profittevoli?

Porsi da subito queste domande (cercando risposte concrete e coerenti) potrebbe fare la differenza per far sì che il proprio progetto di internazionalizzazione si possa realizzare in un business di successo.

Come trovare il mercato giusto?

Il mercato che consideriamo di nostro interesse può presentare caratteristiche diverse e importanti da valutare quali: omogeneità, diversità in relazione alla clientela, ai concorrenti esteri ed interni, ai vari canali distributivi, alle normative presenti o agli standard tecnici.

La distanza sicuramente rappresenta un fattore cruciale ed in effetti per alcuni beni e settori lo è realmente; pensiamo ai costi di trasporto che potrebbero influire al punto da far perdere al prodotto la competitività sul quel mercato, oppure alla deperibilità di certi prodotti, tutte cose che vanno tenute presenti quando si prepara una business strategy internazionale.

Molto spesso quindi si preferisce rimanere entro determinati confini credendo che la vicinanza geografica rappresenti non solo una vicinanza culturale ma anche un minore rischio e minori problemi da risolvere. In effetti ci sono mercati e paesi con condizioni economiche, sociali e culturali profondamente diverse dal nostro contesto domestico ma che molto spesso rappresentano buoni sbocchi commerciali.

È importante quindi non intraprendere un atteggiamento semplicistico o superficiale quando si valutano i possibili Paesi e mercati di sbocco.

Agire senza prima raccogliere tutte le informazioni necessarie e senza aver e condotto un’analisi puntuale di tutte le possibili variabili presenti in un paese rischia di essere controproducente specialmente per strategia nel medio lungo periodo e di lasciare quote di mercato scoperte a vantaggio di altri competitors.

Ci sono ad esempio paesi molto lontani geograficamente ma che hanno un’influenza culturale simile o vicina alla nostra, che apparentemente si presentano come i così detti “Good Friends”, ma che invece non lo sono affatto.

Prendiamo ad esempio il Brasile, un paese enorme e geograficamente distante ma con una delle più grandi comunità italiane (il 15% della popolazione). Molti comportamenti e gusti sono  influenzati in parte dalla cultura italiana, per cui avviare un business in questo paese può risultare apparentemente più “facile” rispetto magari ai paesi dell’area nord africana, molto più vicini geograficamente ma lontani culturalmente.

Altro approccio molto pericoloso è quello di seguire quelle imprese che per un motivo o per l’altro fanno, correttamente o sbagliando anche loro, da apripista in un mercato.

Emulare il comportamento degli altri o accodarsi alla moda del momento può essere molto dannoso per l’impresa se non vengono prese per tempo le opportune informazioni ed adattate al proprio piano strategico ed operativo.

Il percorso di internazionalizzazione non è uguale per tutti, sia per le diversità aziendali, sia per le caratteristiche peculiari di ognuno: l’internazionalizzazione è un abito che va cucito su misura.
La crisi economica mondiale ha spinto molte imprese ad approcciare i mercati internazionali per trovare nuovi sbocchi.

L’approccio alle nuove realtà con cui l’impresa deve interfacciarsi comporta la necessità di dotarsi di nuovi strumenti, che magari non servono sul mercato domestico.
Portare un’impresa all’estero è come avviare una attività da zero, pertanto è fondamentale pianificare e prevedere tutto con estrema attenzione.

Diversi sono gli errori in cui si può incorrere in caso di mancata programmazione del processo di internazionalizzazione:

  • si possono sbagliare le strategie d’ingresso bruciando le possibilità future in quel mercato/paese,
  • si può rischiare di avere un atteggiamento troppo frettoloso cercando risultati in tempi rapidi ma senza avere in realtà le spalle sufficientemente larghe per supportare il carico finanziario e organizzativo che un processo di internazionalizzazione comporta.

A volte è semplicemente un mix di tutto ciò a determinare il fallimento di un’operazione. Ma l’aspetto che non bisogna tralasciare è soprattutto quello culturale: siamo noi i “forestieri” che devono adattarsi al contesto locale, non possiamo pensare di imporre cambiamenti e modi di lavorare come se fossimo dei neo-colonialisti.

Quindi, per compiere un processo di internazionalizzazione che sia quanto più profittevole bisogna prendere in considerazione tutti gli elementi che possono aiutarci, quindi domandarsi non solo come entrare in una determinata area, ma anche se e quanto quel mercato sia profittevole per il nostro business.

Come anticipato la scelta del o dei paesi è influenzata da tanti fattori ma, oggi soprattutto, dai cambiamenti economici mondiali che negli ultimi anni sono diventati più intensi e sempre meno prevedibili (un esempio è il caso Brexit).

Cosa e chi sono i paesi emergenti

Il dibattito si accende nel momento in cui ci si pone davanti la scelta tra mercati maturi e mercati emergenti, spesso scartando i primi a favore dei secondi.

Per approfondire, nello specifico vengono considerati “emergenti” quelle economie che in un tempo breve subiscono una trasformazione strutturale del loro contesto produttivo, sociale e demografico.

Non esistono definizioni univoche e per molti, economisti ed istituzioni internazionali, il parametro di riferimento rimane il PIL del paese o il reddito pro-capite dei cittadini.

I paesi “emergenti” sono anche definiti con l’espressione paesi “in via di sviluppo”, caratterizzati cioè da reddito pro-capite inferiore alla media mondiale e da tassi medi di crescita superiori rispetto a quelli dei paesi ad alto reddito pro-capite.

Ci sono diversi acronimi che descrivono ed aggregano in modo più o meno compiuto quei paesi. Qui di seguito elenchiamo quelli di maggiore interesse negli ultimi anni:

  • BRIC (Brasile, Russia, India e Cina);
  • BRICS (a cui si aggiunge il Sudafrica);
  • BRICM (con il Messico);
  • BRICK (con la Corea del Sud);
  • CIVETS (con Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica);
  • CARBS (con Canada, Australia, Russia, Brasile e Sudafrica);
  • TICKS (con Taiwan, India, Cina e Corea del Sud);

I NEXT ELEVEN identificano invece alcune delle economie su cui puntare maggiormente nel prossimo futuro ossia: Messico, Nigeria, Egitto, Turchia, Indonesia, Iran, Pakistan, Bangladesh, Vietnam, Corea del Sud, Filippine.

Tutti questi paesi negli anni sono divenuti molto importanti e strategici per l’export delle imprese italiane. Il valore delle nostre esportazioni è passato dagli 8 miliardi di euro registrati nel 1990 a circa 73 miliardi del 2015. Il peso di queste economie, sul totale delle esportazioni italiane, vale oggi circa il 18% ed è triplicato negli ultimi 25 anni.

Ciò che sicuramente ha contribuito a questo sorprendente sviluppo è stato l’aumento dei consumi interni da parte della nuova ed emergente classe media (nella sola Cina sono 800 milioni gli appartenenti al ceto medio) che negli ultimi anni ha migliorato le proprie abitudini ed elevato lo stile di vita.
A beneficiare della crescita dei redditi nei paesi emergenti dunque potrebbero essere proprio le imprese italiane, che realizzano prodotti di qualità e ad alto valore aggiunto.

… E i paesi maturi

Storicamente, la presenza delle aziende e dei prodotti italiani è maggiormente collegata a paesi maturi per il nostro export come ad esempio quelli di prossimità, appartenenti alla Unione europea, al Nord America e con gli Stati Uniti in testa.

È importante che la scelta del mercato dove operare sia il frutto di un bilanciamento dei rischi e delle opportunità tra paesi emergenti e paesi maturi, con l’obiettivo di cogliere nuove opportunità e non perdere le quote di mercato conquistate in mercati ove si ha già una discreta presenza.

Le insidie sono varie e sempre dietro l’angolo ma in qualche modo fanno parte del gioco, tuttavia la riduzione e la protezione del rischio sono passi obbligatori a cui le aziende devono imparare sempre più a fare riferimento.

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