Immaginiamo di dover affrontare una nuova traduzione. Sembra facile: si legge il testo in una determinata lingua, si trasformano le parole in un’altra, si dà una controllata alla forma…e il gioco è fatto!
In realtà, la questione è un po’ più complicata. La prima cosa che un traduttore deve fare è capire lo spirito del testo; si tratti di marketing, di un contratto o di un brano di letteratura, un lettura troppo veloce e poco approfondita può portare all’utilizzo di un tono scorretto, privando il testo della sua anima originaria e rendendolo, nei peggiori dei casi, grottesco o ridicolo. Ma il lavoro non si ferma qui: occorre, a questo punto, affrontare il contenuto; tradurre senza conoscere bene l’argomento aumenta il rischio di rimanere troppo aderenti al testo originale, traducendo parola per parola: ne risulterà un testo poco scorrevole, se non addirittura incomprensibile.
Il traduttore deve quindi scegliere bene i propri strumenti: materiali sull’argomento, letteratura del settore, dizionari adeguati…Sì, dizionari, perché non basta usare un solo dizionario, neanche il migliore sul mercato; è prudente averne sempre a disposizione più di uno, soprattutto nel campo delle traduzioni tecniche: ogni significato, infatti, deve essere verificato attentamente, per trovare la sfumatura che meglio si addice al proprio testo. E i traduttori online? Ottimi come strumenti di consultazione, ma mai affidarsi a loro per una traduzione corretta.
Ancora una cosa: attenzione ai falsi amici! Le lingue sono piene di paroline dall’aspetto tranquillizzante, che potremmo credere di avere capito subito, mentre significano qualcosa di completamente diverso! Riconoscerle e non lasciarsi trarre in inganno è d’obbligo per chi ha una certa esperienza.
E ora, il testo finale: ultimata la traduzione, non pensiamo di avere già finito! Un’eccessiva sicurezza da parte del traduttore potrebbe fargli venire la tentazione di saltare la revisione e non ricontrollare con attenzione il testo; al contrario, questa è una fase importantissima del lavoro, quella in cui tutti i nodi vengono al pettine… e per scioglierli occorre verificare tutto con cura, scovare eventuali errori di interpretazione dalla lingua sorgente (scambio di soggetto e oggetto, inversioni, uso della punteggiatura)o ambiguità irrisolte ed errori grammaticali nel testo finale.
A proposito! Non dimentichiamo: è sempre meglio tradurre solo verso la propria lingua madre; solo della nostra lingua, infatti, conosciamo le sfumature e la grammatica così bene da poter tradurre, con impegno ed attenzione, qualsiasi tipologia testuale.
Quindi, per fare un buon lavoro, non basta conoscere le lingue sorgente e di destinazione: ci vogliono cura, attenzione al significato, capacità di rielaborazione, cura nel controllo del testo. Solo così un traduttore esperto potrà ottenere un testo corretto, piacevole alla lettura ed efficace.