nexo corporation – nexo corporation https://nexocorp.com/it/ Wed, 03 Jul 2019 14:32:44 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.2.20 Perché grazie alla Manualistica Tecnica avrai più clienti soddisfatti https://nexocorp.com/it/perche-grazie-alla-manualistica-tecnica-avrai-piu-clienti-soddisfatti/ https://nexocorp.com/it/perche-grazie-alla-manualistica-tecnica-avrai-piu-clienti-soddisfatti/#respond Tue, 02 Jul 2019 14:43:04 +0000 https://nexocorp.com/?p=1379 […]]]> Per la circolazione nel mercato europeo di macchine, attrezzature intercambiabili,  componenti di sicurezza, accessori di sollevamento, catene, funi e cinghie, dispositivi amovibili di trasmissione meccanica e quasi-macchine (quei componenti che insieme costituiscono quasi una macchina) il requisito essenziale è il rispetto della Direttiva Macchine 2006/42/CE che stabilisce quali documenti devono obbligatoriamente accompagnare macchine e quasi macchine nel territorio UE.

Gli obiettivi principali della Direttiva sono l’armonizzazione delle norme europee per la libera circolazione e la tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini comunitari nell’utilizzo dei prodotti elencati in apertura dell’articolo.

Il rispetto dei requisiti contenuti in questa norma permette a queste categorie di prodotti di essere commercializzati nel territorio europeo senza ulteriori vincoli.

Per manualistica si intende tutto ciò che riguarda la progettazione e redazione della documentazione tecnica relativa a un prodotto: è la documentazione necessaria ad accompagnare il macchinario descrivendone caratteristiche e modalità d’uso.

È il biglietto da visita del tuo prodotto e, soprattutto, della tua azienda.


Un manuale redatto correttamente permette di:

  1. Tutelare il costruttore: grazie alla valutazione dei rischi che viene fatta preliminarmente e rispettando i requisiti della direttiva. Ogni macchina deve essere progettata e costruita in modo che il suo utilizzo e la sua manutenzione non espongano l’utente e il contesto a rischi. Puoi consultare il nostro approfondimento sul tema: Manualistica tecnica. Le responsabilità del produttore.
  2. Informare sul corretto uso del prodotto fornendo in modo univoco (mai ambiguo) informazioni su come utilizzare il macchinario e sulla sua corretta manutenzione, al fine di raggiungere un doppio obiettivo: preservare la salute degli utilizzatori e utilizzare il macchinario nel modo giusto.
  3. Tutelare la salute e la sicurezza degli utilizzatori, come previsto dalle normative (in primis la Direttiva Macchine) oltre a  ridurre il rischio di sanzioni e contenziosi legati all’immissione di prodotti non accompagnati da documentazione che rispetti gli standard di qualità.
  4. Semplificare la fase post-vendita: un manuale che informa sul corretto utilizzo mettendo in guardia dai rischi derivanti anche da un uso errato, permette di evitare lamentele, reclami o semplicemente richieste di maggiori informazioni che potrebbero arrivare da clienti poco informati.
  5. Evitare sanzioni: chi non rispetta la normativa vigente può incorrere in provvedimenti che vanno dalle sanzioni economiche fino all’arresto.


Una documentazione tecnica di qualità ti garantisce un posizionamento nel mercato permettendoti di differenziarti dai competitor per l’affidabilità e il rispetto delle normative, che si tradurrà in una maggiore competitività della tua azienda.

Più clienti soddisfatti si tradurranno in un maggior valore percepito dei tuoi macchinari.

Ecco perché affidarsi a un’agenzia specializzata e competente come Nexo vi permetterà di affacciarvi con credibilità e autorevolezza nel mercato.

Hai i tempi stretti per realizzare un manuale che accompagni il tuo prodotto?

Siamo in grado di gestire anche progetti editoriali consistenti da consegnare in tempi brevi, affidando il progetto a un traduttore specializzato nel settore di riferimento che ne cura la coerenza terminologica e l’efficacia comunicativa e a un team di traduttori in grado di tradurre la tua documentazione tecnica.

Forniamo servizi di consulenza e redazione manualistica con il valore aggiunto dell’utilizzo di software dedicato che ottimizzando la produzione dei documenti, supporta i prodotti e ne facilita la circolazione in Italia e all’estero.

Scopri tutti i dettagli della nostra offerta sulla manualistica e sulle traduzioni tecniche.

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Perché un traduttore umano è migliore di una traduzione automatica https://nexocorp.com/it/percha-c-un-traduttore-umano-a-migliore-di-una-traduzione-automatica/ https://nexocorp.com/it/percha-c-un-traduttore-umano-a-migliore-di-una-traduzione-automatica/#respond Wed, 16 May 2018 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/percha-c-un-traduttore-umano-a-migliore-di-una-traduzione-automatica/ Perché un traduttore umano è migliore di una traduzione automatica

Quella del traduttore è una figura sottovalutata e troppo spesso poco stimata. Una visione già distorta, oggi, messa ancora più in discussione dall’evoluzione delle nuove tecnologie, e in particolar modo dai sistemi di traduzione automatica: le Machine Translation.

Sorta di Don Chisciotte sui generis, un traduttore è spesso costretto a lanciarsi con tutta la velocità acquisita nei duri e faticosi anni di studi prima, ed esperienza poi, contro quei monoliti digitali che sono le odierne tecnologie di traduzione automatica. Una lotta che potrebbe apparire molto simile quella dell’eccentrico cavaliere errante spagnolo ma, al contrario, non è affatto destinata a rimanere vana.

Le Machine Translation, i moderni mulini a vento della traduzione, hanno ancora molta strada da fare prima di arrivare a potersi sostituire alla perizia e alla sensibilità di un traduttore in carne ed ossa.

Una trasposizione dei testi fatta da una macchina, per quanto avanzata essa sia, non potrà mai essere allo stesso livello di chiarezza e precisione linguistica di quella realizzata da una persona.

Le 2 carenze principali delle traduzioni automatiche

  1. La traduzione è comprensibile, ma questo va a discapito della stilistica e della corretta trasposizione grammaticale. Il lettore sarà in grado di comprendere il senso del contenuto che legge, ma il testo sicuramente gli risulterà come scritto in maniera non corretta e approssimativa. È questo il caso tipico delle classiche Machine Translation.
     
  2. La traduzione è apparentemente bella e fluente alla lettura, ma giunti alla fine della frase il lettore di turno potrebbe rimanere interdetto dal fatto di non aver ben compreso il significato di ciò che ha appena letto. Questo è invece quello che accade con le Neural Machine Translation.

Significato o correttezza grammaticale?

La soluzione, senz’altro migliore per superare questo insensato dilemma, offrendo al contempo un servizio di qualità nettamente superiore, è quella di affidare le proprie traduzioni ad un “vero” traduttore certificato.

Senza dimenticare che la creatività e la conoscenza della cultura di riferimento restano peculiarità che nemmeno la macchina più evoluta è capace di emulare. 

Quale servizio di traduzione

Nella società moderna interconnessa e globalizzata le lingue hanno assunto un’importanza sempre più centrale. Per le imprese che puntano a lavorare e a espandere i propri orizzonti al di fuori delle alpi è fondamentale avvalersi di un ottimo servizio di traduzione.

Nexo Corporation da sempre collabora con oltre 400 traduttori madrelingua esperti e certificati, coprendo tutti i settori aziendali e ogni combinazione linguistica.

Per avere la tua traduzione di qualità superiore, realizzata da veri traduttori contattaci subito!

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L’importanza della scelta del mercato per le strategie di export https://nexocorp.com/it/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/ https://nexocorp.com/it/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/#respond Tue, 04 Oct 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/l-importanza-della-scelta-del-mercato-per-le-strategie-di-export/ Quando si intraprende un progetto di internazionalizzazione, che si essa commerciale o produttiva, ci sono almeno due importanti domande da porsi all’inizio:

  1. Quali sono i Paesi verso cui indirizzare la propria offerta di servizi/prodotti?
  2. E tra questi come si sceglie il o i mercati più profittevoli?

Porsi da subito queste domande (cercando risposte concrete e coerenti) potrebbe fare la differenza per far sì che il proprio progetto di internazionalizzazione si possa realizzare in un business di successo.

Come trovare il mercato giusto?

Il mercato che consideriamo di nostro interesse può presentare caratteristiche diverse e importanti da valutare quali: omogeneità, diversità in relazione alla clientela, ai concorrenti esteri ed interni, ai vari canali distributivi, alle normative presenti o agli standard tecnici.

La distanza sicuramente rappresenta un fattore cruciale ed in effetti per alcuni beni e settori lo è realmente; pensiamo ai costi di trasporto che potrebbero influire al punto da far perdere al prodotto la competitività sul quel mercato, oppure alla deperibilità di certi prodotti, tutte cose che vanno tenute presenti quando si prepara una business strategy internazionale.

Molto spesso quindi si preferisce rimanere entro determinati confini credendo che la vicinanza geografica rappresenti non solo una vicinanza culturale ma anche un minore rischio e minori problemi da risolvere. In effetti ci sono mercati e paesi con condizioni economiche, sociali e culturali profondamente diverse dal nostro contesto domestico ma che molto spesso rappresentano buoni sbocchi commerciali.

È importante quindi non intraprendere un atteggiamento semplicistico o superficiale quando si valutano i possibili Paesi e mercati di sbocco.

Agire senza prima raccogliere tutte le informazioni necessarie e senza aver e condotto un’analisi puntuale di tutte le possibili variabili presenti in un paese rischia di essere controproducente specialmente per strategia nel medio lungo periodo e di lasciare quote di mercato scoperte a vantaggio di altri competitors.

Ci sono ad esempio paesi molto lontani geograficamente ma che hanno un’influenza culturale simile o vicina alla nostra, che apparentemente si presentano come i così detti “Good Friends”, ma che invece non lo sono affatto.

Prendiamo ad esempio il Brasile, un paese enorme e geograficamente distante ma con una delle più grandi comunità italiane (il 15% della popolazione). Molti comportamenti e gusti sono  influenzati in parte dalla cultura italiana, per cui avviare un business in questo paese può risultare apparentemente più “facile” rispetto magari ai paesi dell’area nord africana, molto più vicini geograficamente ma lontani culturalmente.

Altro approccio molto pericoloso è quello di seguire quelle imprese che per un motivo o per l’altro fanno, correttamente o sbagliando anche loro, da apripista in un mercato.

Emulare il comportamento degli altri o accodarsi alla moda del momento può essere molto dannoso per l’impresa se non vengono prese per tempo le opportune informazioni ed adattate al proprio piano strategico ed operativo.

Il percorso di internazionalizzazione non è uguale per tutti, sia per le diversità aziendali, sia per le caratteristiche peculiari di ognuno: l’internazionalizzazione è un abito che va cucito su misura.
La crisi economica mondiale ha spinto molte imprese ad approcciare i mercati internazionali per trovare nuovi sbocchi.

L’approccio alle nuove realtà con cui l’impresa deve interfacciarsi comporta la necessità di dotarsi di nuovi strumenti, che magari non servono sul mercato domestico.
Portare un’impresa all’estero è come avviare una attività da zero, pertanto è fondamentale pianificare e prevedere tutto con estrema attenzione.

Diversi sono gli errori in cui si può incorrere in caso di mancata programmazione del processo di internazionalizzazione:

  • si possono sbagliare le strategie d’ingresso bruciando le possibilità future in quel mercato/paese,
  • si può rischiare di avere un atteggiamento troppo frettoloso cercando risultati in tempi rapidi ma senza avere in realtà le spalle sufficientemente larghe per supportare il carico finanziario e organizzativo che un processo di internazionalizzazione comporta.

A volte è semplicemente un mix di tutto ciò a determinare il fallimento di un’operazione. Ma l’aspetto che non bisogna tralasciare è soprattutto quello culturale: siamo noi i “forestieri” che devono adattarsi al contesto locale, non possiamo pensare di imporre cambiamenti e modi di lavorare come se fossimo dei neo-colonialisti.

Quindi, per compiere un processo di internazionalizzazione che sia quanto più profittevole bisogna prendere in considerazione tutti gli elementi che possono aiutarci, quindi domandarsi non solo come entrare in una determinata area, ma anche se e quanto quel mercato sia profittevole per il nostro business.

Come anticipato la scelta del o dei paesi è influenzata da tanti fattori ma, oggi soprattutto, dai cambiamenti economici mondiali che negli ultimi anni sono diventati più intensi e sempre meno prevedibili (un esempio è il caso Brexit).

Cosa e chi sono i paesi emergenti

Il dibattito si accende nel momento in cui ci si pone davanti la scelta tra mercati maturi e mercati emergenti, spesso scartando i primi a favore dei secondi.

Per approfondire, nello specifico vengono considerati “emergenti” quelle economie che in un tempo breve subiscono una trasformazione strutturale del loro contesto produttivo, sociale e demografico.

Non esistono definizioni univoche e per molti, economisti ed istituzioni internazionali, il parametro di riferimento rimane il PIL del paese o il reddito pro-capite dei cittadini.

I paesi “emergenti” sono anche definiti con l’espressione paesi “in via di sviluppo”, caratterizzati cioè da reddito pro-capite inferiore alla media mondiale e da tassi medi di crescita superiori rispetto a quelli dei paesi ad alto reddito pro-capite.

Ci sono diversi acronimi che descrivono ed aggregano in modo più o meno compiuto quei paesi. Qui di seguito elenchiamo quelli di maggiore interesse negli ultimi anni:

  • BRIC (Brasile, Russia, India e Cina);
  • BRICS (a cui si aggiunge il Sudafrica);
  • BRICM (con il Messico);
  • BRICK (con la Corea del Sud);
  • CIVETS (con Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica);
  • CARBS (con Canada, Australia, Russia, Brasile e Sudafrica);
  • TICKS (con Taiwan, India, Cina e Corea del Sud);

I NEXT ELEVEN identificano invece alcune delle economie su cui puntare maggiormente nel prossimo futuro ossia: Messico, Nigeria, Egitto, Turchia, Indonesia, Iran, Pakistan, Bangladesh, Vietnam, Corea del Sud, Filippine.

Tutti questi paesi negli anni sono divenuti molto importanti e strategici per l’export delle imprese italiane. Il valore delle nostre esportazioni è passato dagli 8 miliardi di euro registrati nel 1990 a circa 73 miliardi del 2015. Il peso di queste economie, sul totale delle esportazioni italiane, vale oggi circa il 18% ed è triplicato negli ultimi 25 anni.

Ciò che sicuramente ha contribuito a questo sorprendente sviluppo è stato l’aumento dei consumi interni da parte della nuova ed emergente classe media (nella sola Cina sono 800 milioni gli appartenenti al ceto medio) che negli ultimi anni ha migliorato le proprie abitudini ed elevato lo stile di vita.
A beneficiare della crescita dei redditi nei paesi emergenti dunque potrebbero essere proprio le imprese italiane, che realizzano prodotti di qualità e ad alto valore aggiunto.

… E i paesi maturi

Storicamente, la presenza delle aziende e dei prodotti italiani è maggiormente collegata a paesi maturi per il nostro export come ad esempio quelli di prossimità, appartenenti alla Unione europea, al Nord America e con gli Stati Uniti in testa.

È importante che la scelta del mercato dove operare sia il frutto di un bilanciamento dei rischi e delle opportunità tra paesi emergenti e paesi maturi, con l’obiettivo di cogliere nuove opportunità e non perdere le quote di mercato conquistate in mercati ove si ha già una discreta presenza.

Le insidie sono varie e sempre dietro l’angolo ma in qualche modo fanno parte del gioco, tuttavia la riduzione e la protezione del rischio sono passi obbligatori a cui le aziende devono imparare sempre più a fare riferimento.

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Strategia di marketing per il web: come si promuovo le aziende oggi https://nexocorp.com/it/strategia-di-marketing-per-il-web-come-si-promuovo-le-aziende-oggi/ https://nexocorp.com/it/strategia-di-marketing-per-il-web-come-si-promuovo-le-aziende-oggi/#respond Tue, 20 Sep 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/strategia-di-marketing-per-il-web-come-si-promuovo-le-aziende-oggi/ L'esordio di Internet ha cambiato radicalmente la promozione di un'azienda: oggi, infatti, le attività commerciali devono necessariamente rivolgersi al canale del web per promuovere i propri servizi o prodotti. Da questo punto di vista, sono davvero numerose le possibilità per aumentare il fatturato e per ottenere visibilità presso i mercati internazionali: strumenti come gli e-commerce, ad esempio, hanno letteralmente rivoluzionato il settore delle vendite, mentre i siti web ed i social network sono diventati un veicolo promozionale oramai indispensabile per le aziende. Vediamo dunque come le aziende si promuovono sul web, e quali strumenti utilizzano per farlo.



E-commerce: un'occasione per l'export ed il fatturato



Il mercato degli e-commerce offre un ventaglio di possibilità potenzialmente sconfinate: stando ai dati rilevati da Casaleggio Associati, infatti, si stima che il giro d'affari dei negozi elettronici supererà i 3 miliardi di dollari entro il 2020. E che questa cifra raggiungerà i 6 miliardi considerando anche il mercato del B2B. I motivi sono piuttosto ovvi: gli e-commerce sono uno strumento di vendita che permette alle aziende di invadere facilmente i mercati esteri, e di raggiungere attraverso motori di ricerca come Google un target specifico davvero ampio. Inoltre i negozi elettronici presuppongono un notevole abbattimento dei costi di gestione propri degli shop fisici, e garantiscono al tempo stesso una vendita continuativa 24 ore su 24 e, dunque, un notevole aumento del giro d'affari. Anche le aziende italiane si stanno via via accorgendo di questi vantaggi: gli e-commerce made in Italy, attualmente stimabili intorno ai 16.000, sono destinati a superare quota 50.000 entro il 2025.



Siti web, marketing online e logica mobile



La rete offre numerosi canali promozionali, non solo di vendita. Da questo punto di vista, i siti web rappresentano una vetrina aziendale capace di raggiungere e fidelizzare numerosi potenziali clienti, a patto che vengano strutturati secondo le logiche della SEO, così da soddisfare i requisiti dei motori di ricerca. Purtroppo, l'Italia dimostra di essere ancora indietro rispetto ai principali competitor europei: i dati di Casaleggio Associati, infatti, sottolineano che il 53% delle aziende italiane nutre diverse difficoltà nell'interfacciarsi con il marketing online. D'altro canto, la competenza delle web agency del nostro Paese è in lieve miglioramento: rispetto allo scorso anno, solo l'8% delle aziende ha dichiarato insoddisfazione per i servizi di web marketing e advertising. Al contrario, il settore del mobile in Italia appare in netta crescita: le aziende che hanno scelto di invadere il mercato degli smartphone con una app proprietaria sono in aumento del 13% rispetto allo scorso anno. Non potrebbe essere altrimenti, considerando che gli utenti che si collegano da mobile sono circa 22 milioni. Ed ecco che le app vanno ad inquadrarsi in una logica di multi-canalità, che vede le aziende ragionare su siti web ed e-commerce mobile friendly, su pagine agili e veloci da caricare, e su aumento di traffico e conversioni in acquisto basate su strategie SEO e SEM. 



Social Media e promozione sul web



I social network sono oramai da anni un canale preferenziale che le aziende italiane utilizzano per promuovere i propri prodotti o servizi. Il motivo è dovuto soprattutto al tasso di investimenti, che appare sensibilmente basso in relazione al ROI: stando ai dati di Casaleggio Associati, infatti, il 30% delle aziende italiane dimostra soddisfazione per quanto concerne i risultati degli investimenti nelle campagne ADV sui social media. Inoltre, il 56% delle aziende italiane destinerà nei social network una quota sempre maggiore di investimenti (fino al 50% in più rispetto al 2015). Ma quali sono i social network preferiti dalle imprese del nostro Paese? Secondo lo studio a campione di Casaleggio, Facebook rappresenta ancora il più utilizzato (dal 66% delle aziende), mentre prosegue inesorabile il crollo di Twitter (-3% rispetto al 2015). Per quanto concerne i nuovi social, Instagram accoglie sempre più spesso pareri positivi: il 23% delle aziende lo utilizza per promuovere attraverso le foto i propri prodotti, soprattutto quelli legati all'abbigliamento e all'arredamento. Infine YouTube, al secondo posto della classifica ed utilizzato dal 35% delle aziende: un social media che riscuote molto successo soprattutto per chi adotta strategie di viral marketing video.
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Italian Export Tour: Piemonte https://nexocorp.com/it/italian-export-tour-piemonte/ https://nexocorp.com/it/italian-export-tour-piemonte/#respond Tue, 13 Sep 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/italian-export-tour-piemonte/ Il Piemonte e l'export


Il Piemonte è sempre stato una regione altamente produttiva. Sin dall'epoca dell'industrializzazione di fine Ottocento, infatti, in Piemonte si è concentrato un alto numero di fabbriche e di aziende innovative, probabilmente anche grazie al comprovato bilinguismo ed all'atteggiamento mitteleuropeo di queste terre.

Nel 2015 il Piemonte è stato una delle cinque regioni italiane con maggior tasso di export in assoluto, situandosi al quarto posto in classifica con un tasso di esportazioni dell'11,1% sull'intero export nazionale.

Secondo i dati di Unioncamere, le esportazioni che partono dalle terre piemontesi per raggiungere nazioni anche molto lontane fisicamente (dall'America all'Asia, passando per Oceania e, naturalmente, tutta l'Europa) hanno mosso capitali per 34,2 miliardi di euro. Oltre il 54% di queste esportazioni, tuttavia, non lascia mai il suolo europeo, e l'Europa resta uno dei principali acquirenti della regione Piemonte.

L'Agenzia Nazionale d'Informazione ANSA, inoltre, ha riportato le dichiarazioni di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, che ha dichiarato che nel solo 2015 il potenziale di export effettuato dalla regione Piemonte è aumentato di 7 punti percentuali rispetto al 2014, mantenendosi comunque di 3,8 punti percentuali al di sopra della media nazionale italiana.



Cosa esporta il Piemonte?



Uno dei settori più sviluppati dell'export piemontese è sicuramente quello agroalimentare. Solo nel primo semestre del 2015, infatti, le esportazioni concluse dalle aziende locali del Canavese, del Monferrato e delle province di Cuneo e Torino ha fatturato un utile superiore ai 2 miliardi di euro. 

Uno dei prodotti sicuramente più esportati è il riso, che in Piemonte è la coltivazione più diffusa (non solo nelle celeberrime risaie di Vercelli). Le varietà di riso coltivate in Piemonte sono esportate in tutto il mondo, ma soprattutto nei paesi europei.

La produzione di bevande ha sempre interessato l'export della regione Piemonte, sia per quanto riguarda la birra che per quanto riguarda il vino. I mastri birrai piemontesi, infatti, sono conosciuti in tutto il territorio nazionale, ed esportano le proprie birre nelle altre regioni d'Italia ma anche all'estero. Una menzione a parte, inoltre, va fatta per i due vitigni in assoluto più noti del Piemonte, ovvero il Barolo e il Barbera, due vini estremamente pregiati che vengono esportati in tutto il mondo, ma soprattutto in paesi come gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, il Brasile e, ovviamente, i paesi nordeuropei.

Per quanto riguarda l'esportazione di prodotti industriali semilavorati o finiti, questo è il settore di esportazione più sviluppato di tutti, in particolare nell'ambito della meccanica e dell'industria dei mezzi di trasporto. Le industrie piemontesi, infatti, esportano componenti meccaniche, macchinari o autovetture in tutti i paesi dell'Europa continentale, in America, in Europa Orientale e in parte in Asia: questo dipende per lo più dalle varie partnership economiche e industriali che sono state realizzate nel corso del tempo tra aziende italiane ed aziende estere, molte anche a capitale internazionale.

Il settore tessile è ottimamente sviluppato, e il Piemonte può vantare un'esportazione di prodotti lavorati di pellame, accessori e prodotti tessili d'abbigliamento. 

Infine, non vanno dimenticati i prodotti di estrazione mineraria, sia riguardanti veri e propri minerali che riguardanti pietre industriali ricavabili da cave.



Chi sono i principali acquirenti



L'export piemontese, come si diceva sopra, ha per più del 50% acquirenti europei, il che significa che tra i prodotti piemontesi che passano il confine italiano, meno della metà riesce poi effettivamente a raggiungere un mercato intercontinentale.

Il paese europeo assolutamente più legato alle esportazioni piemontesi è la Germania, che è seguita a ruota libera dalla Francia. Specie in quest'ultima, per via del confine che collega direttamente i territori, le esportazioni dal Piemonte sono estremamente frequenti e facilitate, soprattutto per quanto riguarda prodotti tessili, prodotti alimentari e bevande come vino e birra.

Anche il Regno Unito e la Spagna fanno molti affari con il Piemonte, ancora in materia alimentare ma anche metalmeccanica ed automobilistica.

Per quanto riguarda i paesi extraeuropei, sicuramente ai primissimi posti per l'esportazione figurano la Svizzera e gli Stati Uniti, questi ultimi sicuramente dal punto di vista del food&beverage e da quello metalmeccanico e automobilistico, anche per via degli accordi internazionali tra la Fiat e la Chrysler.
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Italian Export Tour: Emilia Romagna https://nexocorp.com/it/italian-export-tour-emilia-romagna/ https://nexocorp.com/it/italian-export-tour-emilia-romagna/#respond Tue, 12 Jul 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/italian-export-tour-emilia-romagna/ Secondo la diffusione dei dati Istat sull’andamento dell’export regione per regione, l’Emilia Romagna conferma il trend positivo registrato nel 2014 e anche per il 2015 si afferma tra le regioni che stanno trainando la ripresa del paese. Il 2014 aveva infatti fatto registrare una quota regionale di export pari al 13,5 % del totale nazionale, trainato soprattutto dal settore manifatturiero. Il dato è stato confermato a pieno nel 2015, grazie ai 55,3 miliardi di servizi e beni esportati. Il dato conferma che l’Emilia Romagna rappresenta nuovamente il 13,4 % del totale di export nazionale, e all’incirca un 9% del PIL dell’intera nazione. Nel dettaglio, l’Emilia Romagna con le esportazioni manifatturiere, copre circa il 97,7 del totale del suo export, ma segna crescite importanti in tutti gli altri settori e categorie merceologiche. Questi dati estremamente confortanti e sono frutto di strategie e politiche che hanno favorito una veloce ripresa, che prevede tassi di crescita anche per i prossimi anni. Nel periodo che corre dal 2008 al 2015 infatti l’Emilia Romagna ha visto unincremento di export pari al 16,4%, trend positivo in tutto il paese con una media del 14,3%. Per quanto riguarda il settore manifatturiero nello specifico, il trend è cresciuto di circa il 4,4% sulla base dell’ultimo biennio, il che aggiunge un altro dato interessante alla nostra analisi. Le esportazioni di altri prodotti hanno contribuito infatti in maniera significativa a raggiungere il dato attuale. Il settore alimentare ad esempio sta correndo moltissimo, trainato da una crescita di tutto il paese, con un +6,4% che rappresenta il dato regionale di crescita media più alto. Anche altri settori stanno realizzando ottime performance, come i computer e gli apparati elettronici, che registrano un +19% e gli articoli farmaceutici, che stabiliscono un record con un incremento di oltre il 23%, a differenza di una media nazionale del +4,5%. Bene anche le esportazioni di gomma, plastica e ceramica, che fanno segnare un +5,9% e ottimo rilevamento anche per i metalli e prodotti in metallo che segnano un segno positivo del 1,7 % a differenza di una media nazionale in decrescita al -2%. Tra gli altri settori trainanti per l’Emilia Romagna, troviamo il settore automobilistico, soprattutto nel settore del lusso che vede la provincia di Modena tra le città che più esportano in tutta Italia, sostenendo l’espansione nazionale sui mercati esteri più di altre. Il buon momento dell’export sta segnando anche un aumento del turismo, probabilmente dovuto alle trattative stesse e ai motivi di lavoro. Non a caso il settore turistico della Regione sta segnando un segno positivo proprio quando l’export fa rilevare segni di ampia ripresa. Questo dato può essere letto in due modi: il primo è che quando le famiglie e le imprese locali hanno maggiori guadagni sono in grado di fare maggiori investimenti che attraggono necessariamente turisti, che hanno sempre apprezzato l’Emilia Romagna, per le sue città d’arte, per le spiagge, per il cibo e la cultura che questa regione riesce ad offrire. La seconda analisi che si può fare è che chi si occupa di acquistare dalle aziende di una data regione, dovendo muoversi per testare la merce o condurre trattative possa decidere molte volte di fermarmi per una visita e comunque alimentando il turismo professionale. L’Emilia Romagna quindi sta registrando per quanto riguarda il biennio 2014-2015 un notevole passo in avanti e contribuisce all’espansione dell’export nazionale in modo molto significativo. Infatti sono solo 5 le regioni che stanno registrando segni positivi nei dati di export e che stanno contribuendo alla ripresa del mercato estero dei nostri prodotti, tra questeL’Emilia Romagna è una di quelle che fa segnare i dati migliori, con grande soddisfazione dell’assessore regionale alle Attività Produttive, che si è dichiarato molto soddisfatto del dato Istat e che spiega come questo dato stia infondendo fiducia nelle famiglie che stanno a loro volta aumentando i consumi, e che presto si potrà investire nuovamente per consolidare definitivamente l’uscita dalla crisi.

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Come lavora l'azienda di traduzioni? https://nexocorp.com/it/come-lavora-l-azienda-di-traduzioni/ https://nexocorp.com/it/come-lavora-l-azienda-di-traduzioni/#respond Tue, 28 Jun 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/come-lavora-l-azienda-di-traduzioni/ Oggi rispondiamo ad una delle domande che forse tutti si sono posti nel momento in cui hanno avuto la necessità di contattare un’azienda di traduzioni. Vi spiegheremo cosa succede ai vostri testi quando decidete di commissionare il progetto, quali sono le informazioni chiave da dare per agevolare il lavoro del traduttore ed il vostro, quali vantaggi potete avere consegnando i file in formati aperti (word, excel, indesign, illustrator, ect.), qual è il processo utilizzato per emettere il vostro preventivo e quali passaggi precedono la consegna del vostro progetto.

Fase 1: il contatto

Vi capita di vendere un prodotto all’estero, avete dei documenti importanti che dovete tradurre oppure volete aggiungere al vostro sito internet una sezione in un'altra lingua: questi sono alcuni dei motivi che vi possono spingere a contattare un’azienda specializzata in traduzioni, ma vediamo quali sono gli step di questa prima fase.
Al telefono o per email l’incaricato dell’azienda vi chiederà, oltre ai soliti dati amministrativi necessari per registrarvi come clienti, la combinazione linguistica di cui avete bisogno, di che tipo di testo si tratta (manuale tecnico, testo pubblicitario, catalogo, comunicato stampa, accordo commerciale, contratto, etc.), in quale formato è il file e se avete o meno una deadline di consegna da rispettare. Tutte queste informazioni servono all’incaricato per farsi un’idea di base del progetto e per darvi eventuali consigli utili a facilitare il lavoro dell’azienda ed il vostro. Un esempio potrebbe essere legato alla lingua e al paese di destinazione; molti non sanno per esempio che il portoghese che si parla in Portogallo non è lo stesso che si parla in Brasile, quindi se un vostro macchinario o documento è destinato al Brasile è importante specificarlo così che l’azienda saprà quale traduttore coinvolgere nel progetto. Lo stesso vale per l’inglese australiano invece che l’inglese britannico o per lo spagnolo europeo piuttosto che quello destinato al Sud America.
Un altro consiglio che l’incaricato vi darà riguarda il tipo di file che avete a disposizione. Inviare un pdf per esempio potrebbe essere controproducente per il budget che avete a disposizione e per le tempistiche che dovete rispettare. Un pdf infatti è un testo chiuso e per poterlo lavorare l’azienda di traduzioni lo deve rendere prima “lavorabile” attraverso appositi software e grazie all’intervento dell’ufficio grafico il vostro file verrà convertito. Questo passaggio ovviamente ha un costo che vi ritroverete nel preventivo.

Fase 2: l’analisi

Una volta che le informazioni di base sono state raccolte vi verrà richiesto dall’azienda di inviare i file che volete tradurre per procedere con la valutazione e l’emissione del preventivo. In questa fase la figura di riferimento all’interno dell’azienda cambia. Dall’incaricato che vi ha risposto al telefono i vostri documenti verranno passati all’ufficio di project management.
Il Project Manager in un’azienda di traduzione è la figura che si occupa di analizzare il testo che avete inviato, conteggiare il quantitativo di parole, coinvolgere il professionista più adatto per il tipo di progetto ed infine emettere il preventivo dove sono indicate in chiaro le voci di costo e il tempo di consegna.

Il conteggio delle parole è la chiave del prezzo che poi vi ritroverete nel preventivo, molte aziende infatti lavorano usando come metro la parola, qualche azienda utilizza anche la “cartella” come parametro che comunque è formata da un certo numero di parole.
Il conteggio delle parole viene fatto utilizzando dei software particolari che molte aziende e traduttori hanno in dotazione. Questi software, chiamati CAT Tools, permettono al Project Manager, oltre che conteggiare le parole, anche di evidenziare stringhe di testo o frasi ripetute nel documento che, nella formulazione del preventivo, possono essere scontate dal totale oltre a garantire un alto livello di coerenza linguistica e terminologica tra i vari documenti del vostro progetto. Questi software quindi non sono utili solo per l’azienda ma anche per voi.

Fase 3: la traduzione

Il preventivo vi è stato inviato, il prezzo e le tempistiche sono in linea con le vostre aspettative, non rimane che inviare la conferma a procedere con il progetto.
Ora inizia la fase di traduzione vera e propria, il traduttore inizia a lavorare sul testo. In questa fase vi può capitare di essere contattati dall’azienda per chiarire alcuni dubbi terminologici che possono emergere durante la traduzione. Sopra questo aspetto ci sarebbe da parlare a lungo poiché ci si aspetta che un traduttore non abbia dubbi e che la sua funzione sia quella di risolverli. La verità è che la complessità terminologica fa parte del fascino di ogni lingua parlata. Inoltre, spesso molte imprese decidono di adottare, per politiche di marketing, un termine piuttosto che un altro. Questa collaborazione tra traduttore e committente risulta dunque fondamentale per la riuscita del progetto.

Fase 4: la revisione

Una volta che si è terminata la tradizione, è raccomandabile che il testo tradotto venga revisionato. Spesso le aziende di traduzione si certificano UNIEN15038 per affermare e garantire la qualità di questo passaggio.
La norma di qualità UNI-EN15038:2006 è una norma europea specifica per i servizi di traduzione che “riguarda il processo principale di traduzione e tutti gli altri aspetti correlati coinvolti nell’offerta del servizio, inclusi il controllo di qualità e la rintracciabilità”. Allo stesso modo, specifica i requisiti per un fornitore di servizi di traduzione con riferimento alle risorse umane e tecniche, alla gestione della qualità e del progetto, al contesto contrattuale e alle procedure del servizio. Tutti i servizi di traduzione conformi alla norma UNI EN-15038 devono prevedere, come minimo, la traduzione e la revisione.

  • Traduzione e verifica. Un traduttore con competenze adeguate traduce i documenti e, terminata la traduzione iniziale, verifica il proprio lavoro.
  • Revisione. Una persona diversa dal traduttore rivede la traduzione. La norma definisce la revisione come “l'esame di una traduzione per verificarne l’idoneità allo scopo concordato, mettere a confronto i testi di partenza e di arrivo e consigliare eventuali azioni correttive”.

La revisione specialistica, per essere garantita, va però richiesta all’azienda in fase di contatto e verrà indicato il suo costo nel preventivo finale.

Fase 5: la consegna

Una volta che il testo è stato tradotto e revisionato i file vengono riportati in formato originale o nel formato che avete richiesto a inizio progetto. Dopo aver controllato che tutto è in ordine, il Project Manager vi invierà per email i testi tradotti.
Il lavoro però non è ancora terminato. Il Project Manager deve procedere ad archiviare il progetto secondo le sue proprie norme e continuando a garantire il rispetto della confidenzialità e riservatezza del materiale e del contenuto dei vostri testi.

Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulle fasi principali che vi troverete a fronteggiare nel momento in cui scegliete di affidarvi ad un’azienda specializzata in traduzioni. Ovviamente ci sono moltissimi altri aspetti, ma non possiamo svelarvi tutti i retroscena. Per qualsiasi altra domanda potete sempre scriverci grazie al form di contatto che trovate qui o chiamare i nostri uffici.

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La digitalizzazione delle PMI: il futuro dell'export https://nexocorp.com/it/la-digitalizzazione-delle-pmi-il-futuro-dell-export/ https://nexocorp.com/it/la-digitalizzazione-delle-pmi-il-futuro-dell-export/#respond Tue, 21 Jun 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/la-digitalizzazione-delle-pmi-il-futuro-dell-export/  
Le piccole e medie imprese italiane che fanno maggiore ricorso agli strumenti digitali come i software e la rete sono anche quelle che, negli ultimi anni, hanno saputo intrattenere migliori relazioni con l'estero, incrementando parallelamente anche il volume delle proprie esportazioni. E' quanto emerge da una relazione recentemente condotta da Doxa per conto di Google, su un campione di oltre 5.000 PMI di piccole e medie dimensioni.



L'analisi di Doxa risulta oltremodo interessante se si considera che le nostre imprese sono quelle che probabilmente in Europa hanno il più basso tasso di internazionalizzazione e soprattutto un grado di digitalizzazione ancora poco soddisfacente, considerando anche i numerosi incentivi e le varie agevolazioni poste sia a livello nazionale che europeo per favorire l'innovazione tecnologica all'interno delle aziende.



Quello che emerge in modo prepotente dall'indagine è che la correlazione fra digitalizzazione ed internazionalizzazione è probabilmente legata ad una motivazione di tipo culturale: quello che infatti fa sì che le aziende maggiormente digitalizzate siano anche più pronte ad intrattenere maggiori rapporti con l'esterno è l'acquisizione, tramite l'uso di internet e della rete, di unamentalità più aperta che predispone al contatto con realtà diverse e più sviluppate. 



Tuttavia la digitalizzazione dell'impresa è in grado di facilitare le relazioni internazionali e, per questa via, incrementare le esportazioni, anche in virtù di altri fattori. Il primo di questi è rappresentato quasi certamente dal fatto che l'uso delle nuove tecnologie informatiche non solo permette di gestire meglio il rapporto coi propri clienti e fornitori, liberando risorse per potersi dedicare ad altre attività e soprattutto per poter includere, nelle proprie relazioni commerciali, nuovi soggetti non necessariamente vicini fisicamente. Il grado di innovazione aziendale, soprattutto se oltre che nella parte hardware prevede anche un massiccio ricorso a nuovi software gestionali, ottimizza certamente anche la gestione degli ordini e dei relativi pagamenti, permettendo agli uffici commerciali di dedicarsi con più attenzione alla pianificazione di strategie maggiormente invasive nei confronti anche di nuovi mercati. 



Ma la digitalizzazione è in grado di influenzare in modo positivo le relazioni con l'estero anche a causa di altri fattori quali, ad esempio, alla maggiore attenzione posta dall'impresa stessa nei confronti della propria immagine. Le imprese che hanno infatti un proprio sito aziendale e lo usano a scopi promozionali sono quelle che probabilmente hanno anche maggiori chance di ottenere maggiori consenti sui mercati esteri. L'uso ad esempio di interfaccia multilingua rappresenta certamente un ottimo strumento per favorire il carattere internazionale di un'azienda rispetto a quella che invece si presenta come strettamente legata alla proprie radici territoriali e linguistiche. Anche se il Made in Italy continua ad essere apprezzato all'estero per la propria genuinità ed artigianalità, è pur vero che per avvicinarsi ai mercati internazionali è necessario saper parlare una lingua comune che non tutte le piccole e medie aziende italiano utilizzano e comprendono. 



Occorre, infine, sottolineare un altro aspetto importante della relazione fra internazionalizzazione e digitalizzazione: si tratta del ricorso sempre più massiccio anche da parte delle aziende italiane al commercio elettronico. Molte aziende nostrane hanno infatti recentemente affiancato ai canali di vendita tradizionali anche la vendita on line: questo senza dubbio permette di raggiungere un target più ampio, e soprattutto avvicina i propri prodotti e servizi ad un numero di potenziali clienti sempre maggiore e non necessariamente vicini geograficamente. E' evidente che ciò che fa la differenza per il successo di un'impresa sono sempre e comunque le strategie di prezzo e prodotto, tuttavia anche la possibilità di sfruttare nuovi canali di vendita quali quelli offerti dallo shopping on line possono incidere profondamente sull'incremento dei fatturati. Questo fa sì non solo che le aziende che investono sull' e-commerce possano, in tempi relativamente rapidi, ottenere maggiori risorse per investire nell'internazionalizzazione e nell'apertura verso nuovi mercati, ma produce anche per default nell'azienda stessa un maggiore interesse ad avere un'immagine più internazionale e meno legata al territorio. 



Si tenga presente, naturalmente, che questi processi sono però molto lunghi, e dato che la digitalizzazione delle imprese italiane, soprattutto in quelle di piccole o piccolissime dimensioni, risulta ancora molto scarsa e a macchia di leopardo, è probabile che nel futuro la relazione fra internazionalizzazione e innovazione digitale tenda ad incrementarsi, oppure ad affievolirsi, qualora ad esempio tenda ad essere data maggiore attenzione ad alcuni elementi come ad esempio la riscoperta di mercati locali e dei così detti prodotti a chilometri zero. 



Tutto questo evidenzia ancora una volta come anche nelle relazioni di tipo commerciale siano importanti i condizionamenti di tipo culturale: l'approdo delle PMI nostrane ad una mentalità del tutto innovativa e internazionale è probabilmente ancora un obiettivo molto lontano da raggiungere, ma, almeno stando ai risultati fino a qui delineati, alcune di esse sembrano già essere sulla buona strada. Anziché rimanere sulla porta a guardare, tutti coloro che vogliono fare impresa, e in particolar modo le start up o le imprese innovative, dovrebbero guardare ai mercati esteri con interesse ed attenzione, senza avere freni ed inibizioni, in quanto la nuova frontiera del business, soprattutto nel settore commerciale, è rappresentata dall'individuazione di un target sempre più esteso e per l'appunto digitalizzato, che utilizza i siti internet e i profili social delle imprese per selezionare i prodotti da acquistare e privilegia lo shopping on line come modalità di acquisto, spesso attuata anche attraverso smartphone e tablet. Dato che consumatori di questo tipo si trovano più all'estero che da noi, sarebbe davvero un peccato negarsi la possibilità di intrattenere rapporti con l'estero più interessanti e pervasivisfruttando al meglio le nuove tecnologie.
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IL GIURAMENTO DELLA TRADUZIONE https://nexocorp.com/it/il-giuramento-della-traduzione/ https://nexocorp.com/it/il-giuramento-della-traduzione/#respond Tue, 19 Apr 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/il-giuramento-della-traduzione/ Se vi state per trasferire in un altro paese per motivi di studio o lavoro, se la vostra azienda sta attivando rapporti con l’estero oppure vi trovate ad affrontare una controversia di natura internazionale potreste sentirvi richiedere dal paese di destinazione la traduzione giurata dei documenti o magari l’asseverazione o ancora la legalizzazione. Non avendo mai avuto necessità di tale servizio vi starete chiedendo a chi rivolgervi ma soprattutto: una traduzione cosa???

Uno dei servizi che Nexo Corporation include nella propria offerta linguistica riguarda proprio questo specifico aspetto legato alla traduzione di carte contrattuali, attesti o documentazioni dirette all’estero.

Con questo breve articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle tipologie appena nominate.

Esistono tipi di traduzioni per cui è richiesto l’intervento del tribunale e per ognuna è prevista una specifica applicazione; c’è la traduzione giurata o Asseverazione e poi c’è la traduzione legalizzata o l’Apostilla.

Per rendere ufficialmente validi all’estero i documenti rilasciati in Italia, è necessario che le traduzioni degli stessi siano “giurate” ossia “asseverate”. Per portare a termine tale procedura, il traduttore giurato iscritto all’albo CTU del Tribunale presta il suo giuramento per la traduzione svolta presso la specifica cancelleria del Tribunale, il fascicolo – composto così da originale e traduzione –  resta registrato nel libro cronologico dell’ufficio asseverazioni.

Il traduttore ufficiale assumendo civilmente e penalmente la suddetta responsabilità, firma e timbra la propria traduzione giurata utilizzando uno specifico verbale di asseverazione.

Per fare ciò è quindi imprescindibile che a tradurre e ad asseverare i documenti rivolti all’estero sia un traduttore professionista regolarmente iscritto all’albo CTU di uno dei Tribunali italiani.

Si ma cos’è l’asseverazione? È un atto pubblico con il quale si certificata l’esatta corrispondenza dei contenuti. In partica il traduttore fa un giuramento attraverso il quale attesta che la traduzione di quel documento da lui svolta rispetta l’originale e vi si attiene per tutta la sua lunghezza, anche per questa ragione si parla di asseverazione come di traduzione giurata.

Per tutte le traduzioni asseverate, se il documento deve essere presentato ufficialmente in un paese straniero ed avere nello stesso piena validità è necessaria anche la successiva Legalizzazione apposta dalla Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale sul retro del verbale di asseverazione.
Si tratta in pratica della legalizzazione della firma del funzionario (quindi del Cancelliere del Tribunale o del notaio) che ha controfirmato il verbale di giuramento del traduttore.
Secondo la Legge italiana, la legalizzazione della firma di un documento risulta necessaria in due casi:

1) legalizzazione documenti per l’estero: serve laddove le firme apposte su un qualsiasi atto o documento formato in Italia debbano avere valore legale, anche all’estero, dinnanzi a un’autorità estera.

“Le firme sugli atti e documenti formati nello Stato e da valere all’estero davanti ad autorità estere sono, ove da queste richiesto, legalizzate a cura dei competenti organi, centrali o periferici, del Ministero competente, o altri organi e autorità delegati dallo stesso.” (l’Art. 33, comma 1 del D.P.R. 28/12/2000 n°445)

2) legalizzazione documenti stranieri in Italia: occorre laddove sia necessario legalizzare, entro i confini dello Stato italiano, un documento formato all’estero.

“Le firme sugli atti e documenti formati all’estero da autorità estere e da valere nello Stato sono legalizzate dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero. Le firme apposte su atti e documenti dai competenti organi delle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane o dai funzionari da loro delegati non sono soggette a legalizzazione. Si veda l’articolo 31.” (D.P.R. 28/12/2000 n°445, Art. 33, comma 2)

Qualora il paese di destinazione del documento sia compreso nella lista degli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione dell'Aja del 1961, verrà apposta la cosiddetta Apostilla, mentre se il paese non è uno dei firmatari di questa Convenzione, l’autorità italiana procederà alla semplice legalizzazione di firma del cancelliere del Tribunale o del notaio.

La legalizzazione viene effettuata presso la Procura della Repubblica ed il tempo standard richiesto dalla stessa per la restituzione dei fascicoli firmati è di tre giorni lavorativi.

Apostilla dell'Aja: postilla[po-stìl-la] s.f.

Etimologia: ← dal lat. mediev. postilla, forse comp. di pŏst ‘dopo’ e ĭlla ‘quelle cose’, perché queste annotazioni seguivano per lo più al testo, dir. Aggiunta, integrazione a un atto giuridico (da garzantilinguistica.it).

Quando si ritiene necessario ricorrere alla Apostilla anziché alla legalizzazione?

La legalizzazione documenti tramite Apostille viene emessa, di norma, dall’ambasciata dello Stato per il quale si vuole rendere legalmente riconosciuto il documento.

Questa alternativa, tuttavia, è valida solo per i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 1961. In tal caso, la validazione del documento è immediatamente effettiva per tutti gli Stati della Convenzione.

Stati aderenti alla Convenzione dell'Aia (nei quali quindi un certificato con apostille è considerato valido):
A – Albania, Andorra, Anguilla, Antigua and Barbuda, Argentina, Armenia, Australia, Aruba Austria, Azerbaijan
B – Bahamas, Barbados, Belarus, Belgium, Belize, Bermuda, Bosnia and Herzegovina, Botswana, Brunei Darussalam, Bulgaria
C – Capo Verde, Cayman, China (Hong Kong), China (Macao), Colombia, Cook Islands, Costa Rica, Croatia, Cyprus, Curacao
D – Denmark, Dominica, Dominican Republic
E – Ecuador, El Salvador, Estonia
F – Fiji, Finland, France, Falkland
G – Georgia, Germany, Greece, Grenada, Gibraltar, Guernesey
H – Honduras, Hungary
I – Iceland, India, Ireland, Israel, Italy
J – Japan, Jersey
K – Kazakhstan, Korea (Republic of), Kirgizistan
L – Latvia, Lesotho, Liberia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg
M – Macedonia, Malawi, Malta, Man, Marshall Islands, Mauritius, Mexico, Moldova, Monaco, Mongolia, Montenegro. Montserrat
N – Namibia, Netherlands, New Zealand, Niue, Norway, New Hebrids
O – Oman
P – Panama, Poland, Portugal, Peru
R – Republic of Moldova, Romania, Russian Federation, Repubblica Ceca
S – Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Samoa, San Marino, Salomon Isl., Sao Tome and Principe, Serbia, Seychelles, Slovakia, Slovenia, South Africa, South Rhodesia, Spain, Suriname, Swaziland, Sweden, Switzerland
T – Tonga, Trinidad and Tobago, Turkey
U – Ukraine, United Kingdom, USA, Uruguay, Uzbekistan
V – Vanuatu, Venezuela, Virgin Isl.

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IES, UI SPIK ENGLISH: SOTTOVALUTARE LA TRADUZIONE SIGNIFICA NON VENDERE https://nexocorp.com/it/ies-ui-spik-english-sottovalutare-la-traduzione-significa-non-vendere/ https://nexocorp.com/it/ies-ui-spik-english-sottovalutare-la-traduzione-significa-non-vendere/#respond Sun, 31 Jan 2016 23:00:00 +0000 https://nexocorp.com/ies-ui-spik-english-sottovalutare-la-traduzione-significa-non-vendere/ In un mondo sempre più globale, in cui i rapporti tra aziende e clienti volano in pochi click oltre confini e oceani, le barriere linguistiche rappresentano davvero l’ultima sfida; la fatica di leggere in una lingua diversa dalla propria può ridurre l’interesse del cliente e restringere il vostro orizzonte commerciale.

Per questo, attraverso la propria rete di traduttori qualificati, Nexo Corporation si impegna a offrirvi un servizio di traduzioni multilingua accurato e in linea con le Vostre esigenze aziendali.

Ma perché sostenere i costi di una traduzione professionale?

Tradurre non significa solo trasformare un testo da una lingua all’altra: significa “giocare” col testo, coglierne ogni sfumatura e, senza tradirne il contenuto,  renderlo efficace nella lingua di destinazione. Tutto questo, solo un traduttore professionista può garantirlo. Investire oggi nella traduzione – del sito web aziendale, delle proprie brochure, dei propri cataloghi e materiali promozionali – significa lanciare la propria azienda all’estero e offrire a partner e clienti stranieri una panoramica completa dell’attività, permettendo loro di apprezzare e valutare senza difficoltà offerte e prodotti.

Ecco perché Nexo Corporation si propone come la vostra agenzia di traduzioni di fiducia: i nostri servizi  multilingua consentiranno alla vostra azienda di raggiungere, rapidamente e in modo efficace, un pubblico sempre più ampio e di porsi sul mercato come un partner affidabile, trasparente, sempre a  servizio del cliente.

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