Prima fase (1870-1914)

Anlizzando il progresso tecnologico avvenuto a partire dalla seconda Rivoluzione Industriale (meno di 150 anni fa) si può ben comprendere come con lo sviluppo di una serie di innovazioni tecnologiche (navi più robuste e veloci, apertura del canale di Suez ed il servizio telegrafico transatlantico tra Londra, New York, Melbourne e Buenos Aires) si siano ridotti i tempi di circolazione di merci e informazioni dando così inizio al processo di globalizzazione che trova oggi il suo apice. I flussi migratori propri della fine del XIX secolo, infatti, sono favoriti proprio dallo sviluppo delle infrastrutture e dalla riduzione dei costi di trasporto ne consegue che il rapporto tra commercio estero (imp. + esp.) e PIL tende a crescere progressivamente.

Seconda fase (1945-1980)

Nel secondo Dopoguerra vanno sempre più diffondendosi alcuni principi che trovano negli accordi di Bretton Woods la loro definitiva affermazione: libero scambio come viatico per la crescita economica e deregolamentazione come strumento per l’eliminazione delle barriere alla libera circolazione di merci e capitali. Con Bretton Woods si gettano le basi per la costituzione della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale cui compete la stabilità dei tassi, l’occupazione e la crescita. Purtroppo durante questa fase, la maggioranza dei paesi in via di sviluppo non gode dei benefici derivanti dall’aumento degli scambi di beni industriali e servizi, in quanto i paesi sviluppati applicano loro barriere artificiali. Per contro gli effetti di questa fase sui paesi sviluppati portano ad un forte incremento del commercio di prodotti grazie all’abolizione reciproca dei dazi.

Terza fase (1980-oggi)

L’avvento delle nuove tecnologie a partire dai primi anni ’80 dello scorso secolo hanno portato all’affermazione del PC come strumento diffuso sia in ambito lavorativo che domestico ma, soprattutto, l’avvento di internet a partire dalla seconda metà degli anni ’90 ha rappresentato la vera svolta epocale nell’accelerazione del processo di globalizzazione.

Sebbene oggi internet, sopratutto nel nostro Paese, viene visto da alcuni solo come una grande enciclopedia, sta prendendo sempre più l'aspetto di un immenso supermercato. Basti pensare a siti come Amazon o anche lo stesso Google che in due minuti di aiutano a trovare quelle scarpe che desideri tanto, ma che il tuo negoziante non vende, piuttosto che quell'alimento o ingrediente etnico, fondamentale per stupire gli amici con le tue doti in cucina, che nessun supermercato della zona conosce (nemmeno i tuoi amici).

La direzione della vendita sta passando sempre più attraverso strade telematiche e i negozi di oggi hanno la forma di schermi o smatphone tecnologici, giusto? Sbagliato? Sarà il tuo cliente a deciderlo, comunque è meglio non farsi trovare impreparati!