Sono sempre più gli stranieri che scelgono l'Italia per le loro vacanze, ma rispetto agli altri paesi europei l'offerta digitale dei nostri siti storico- artistici è ancora molto arretrata.
Almeno secondo quando emerge dal rapporto sull'e-tourism di BEM Research.
Nel 2015, secondo le statistiche della Banca d’Italia, sono stati circa 81,5 milioni i turisti esteri che hanno scelto l'Italia come metà per le loro vacanze o gite brevi fuori porta, contro i 76,5 milioni del 2011. Rispetto al 2014 l’incremento è stato pari al 4,4 per cento.
Come dimostra il grafico, per quanto riguarda il contesto europeo sono gli svizzeri a preferire mete italiane per le loro vacanze (17%) , seguono a pari merito Francia e Germania con il 14%, l'Austria con il 9%, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna rappresentano a testa il 5% dei viaggiatori stranieri.
Considerando la presenza dei turisti in base alla regione di destinazione, è il Nord Italia ad aggiudicarsi senza rivali il primo posto. Sicuramente il così detto “effetto Expo” ha fatto da traino portando oltre il 20% dei flussi in Lombardia, che si rivela la regione più affollata dai turisti con 21,7 milioni di presenze con un notevole distacco dalla seconda in graduatoria, il Veneto, che si attesta a 13,5 milioni di visitatori.
La ricerca di BEM Research evidenzia soprattutto come “uno dei fattori di traino del turismo straniero in Italia è sicuramente il patrimonio storico-culturale che nessun paese come il nostro può disporre. Valutare quanto l’offerta museale italiana sia al passo con l’evoluzione digitale è fondamentale per rintracciare possibili spazi di miglioramento”.
La metodologia di analisi utilizzata dai ricercatori di BEM Reasearch è volta ad individuare quei musei o aree archeologiche che hanno le migliori prestazioni sul web e che sono più predisposti a interfacciarsi con i visitatori in modo virtuale.
Bem ha calcolato l'indice di "performance online" delle principali luoghi storico-artistici statali in Italia mettendo insieme una certa quantità di elementi. Come possiamo vedere anche i siti più efficienti ottengono bassi livelli di performance rispetto ai 162 punti del Prado di Madrid, 157 della Tour Eiffel e 139 della Torre di Londra. La media italiana si attesta a soli 62 punti, segno evidente di un gap digitale tutto da colmare. Bem stima che i siti archeologici italiani hanno ottenuto quasi 43 milioni di visitatori nel 2015 ma "potrebbero incrementare le visite fino anche a 2 milioni di unità con una maggiore digitalizzazione".
Secondo il rapporto, il Nord ottiene ottimi risultati anche nel modo di presentare i propri siti storico-artistici tramite il web contro il Centro e il Sud. Alte prestazioni (67%), migliore usabilità (86%) e multilinguismo (53%) dei siti web del nord Italia potrebbe essere le chiavi di lettura per capire il perché della scelta da parte dei turisti stranieri di visitare maggiormente le bellezze del nostro settentrione.
I siti d’interesse storico-artistico statali italiani sono surclassati dai competitors internazionali. Torre di Londra, Torre Eiffel e Museo del Prado hanno infatti un indice d’interazione su TripAdvisor ben migliore rispetto al Cenacolo Vinciano, che come detto in precedenza è in testa alla classifica dei siti italiani.
Il rapporto sull'e-tourism di Bem afferma infatti che la maggior parte delle ricerche sulle destinazioni turistiche avviene online, sia su Google che su siti web dedicati come Facebook e TripAdvisor.
Bem auspica quindi che le strategie di promozione del territorio si attuino su scala nazionale, per formulare itinerari attraverso i luoghi meno conosciuti del turismo italiano: un modo per rendere fruibile il vastissimo patrimonio culturale del Belpaese attraverso i canali digitali.