Il bilancio d’esercizio è un importante documento finanziario che, ogni anno, un’azienda di grandi dimensioni è obbligata a redigere. Esistono diverse norme che deve conoscere chi redige un documento di tale importanza, per poter adempiere a tutti i doveri richiesti dalla legge. Analizziamo nel dettaglio tutte le caratteristiche che contraddistinguono i bilanci d’esercizio.
Che cos’è il bilancio d’esercizio?
E’ un documento contabile che viene redatto annualmente da aziende con patrimoni ingenti. Con il D. Lgs 38/2005 l’Italia ha recepito il Regolamento CE 1606/2002 del Parlamento e del Consiglio Europei e ha sancito l’obbligatorietà della redazione del bilancio per quattro tipologie di soggetti giuridici: le società quotate in borsa, le società emittenti strumenti finanziari diffusi, le banche e gli intermediari finanziari soggetti a vigilanza e tutte le società che redigono il bilancio consolidato.
In base a quanto pattuito nello statuto, i soci approvano il bilancio entro 120 o 180 giorni dalla data di fine esercizio e poi, entro 30 giorni dalla data di approvazione, l’amministratore provvede a depositare lo stesso presso il Registro imprese di riferimento.
Quali parti compongono il bilancio d’esercizio?
Il bilancio è un documento contabile che raccoglie, al suo interno, diverse parti. Esso è costituto da: stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa. Ognuna delle parti ha la propria funzione:
A questi documenti imprescindibili solitamente viene aggiunta anche la relazione degli amministratori che contribuisce a creare una visione completa e contestualizzata dei dati.
Quali sono le norme vigenti a livello europeo per i bilanci d’esercizio?
I soggetti giuridici sopra menzionati, essendo realtà internazionali, spesso operano anche all’estero e per tale ragione è importante che il bilancio, oltre ad essere presentato in Italia, sia tradotto e condiviso con i propri collaboratori stranieri. Per una società che opera a livello internazionale, la traduzione del bilancio d’esercizio è fondamentale. Con il consolidamento della globalizzazione e la necessità di agevolare lo sviluppo dei mercati finanziari, è necessario uniformare la redazione dei bilanci di società residenti in Paesi diversi.
Dal 1973 la Comunità Europea si è posta la questione dell’uniformazione redazionale dei bilanci aziendali e ha iniziato un processo normativo per far sì che tutti i soggetti economici degli Stati membri depositino i propri bilanci seguendo i principi previsti dallo IASB (International Accounting Standards Board), l’organismo internazionale indipendente che si occupa dell’emanazione dei canoni contabili. La redazione e la traduzione del bilancio devono attenersi ai principi IAS (International Accounting Standards), i quali nel 2002 hanno cambiato nome mutando in IFRS, ossia International Financial Reporting Standards. Queste voci sono continuamente sottoposte a modifica, per far sì che sia sempre più chiara ed esaustiva la spiegazione delle voci di bilancio, adeguandosi al continuo aggiornamento di direttive.
L’art. 2423 del Codice Civile recita: “Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”. Per tale ragione, i principi di chiarezza, verità e correttezza devono essere rispettati e ciò è possibile grazie all’utilizzo di un glossario preciso e puntuale. È inoltre fondamentale, qualora si traduca il bilancio d’esercizio, saper localizzare nella lingua di destinazione gli specifici dati numerici presenti al suo interno, così come il diverso utilizzo della virgola per indicare le migliaia o l’ordine in cui viene riportata una data.
Analogo, ma non con il medesimo obiettivo, il bilancio di sostenibilità è un documento di chiusura altrettanto significativo che non si concentra su aspetti finanziari, bensì sulle implicazioni dell’impatto sul territorio, sull’ambiente e sulla società dell’azienda che lo redige. Negli ultimi anni, data la crescente importanza rivolta al tema, questo documento ha visto aumentare sempre di più la propria rilevanza. Generalmente è redatto seguendo linee guida di rendicontazione, le più note delle quali sono quelle previste dal GRI, Global Reporting Initiative. Attualmente è un documento obbligatorio per le società quotate e quelle del settore bancario-assicurativo, mentre è volontario per le restanti.
L’altissimo livello di specialità del settore e l’estrema peculiarità della terminologia rende necessario il ricorso ad un’agenzia di traduzione strutturata e competente in materia per la traduzione dei bilanci d’esercizio e di tutta la documentazione contabile e sociale.